2006 da record per il private equity italiano
Il private equity italiano cresce e archivia il 2006 con un incremento dei capitali raccolti e degli investimenti a nuovi valori record. E’ quanto emerge dai dati presentati oggi in occasione del Convegno Annuale dell’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital (AIFI), in svolgimento presso la sede milanese di Assolombarda. I dati derivano dalla tradizionale ricerca condotta da AIFI, in collaborazione con PricewaterhouseCoopers – Transaction Services, sul mercato italiano del capitale di rischio.
Sono stati oltre 3,7 i miliardi di euro investiti nel corso del 2006 da parte degli operatori di private equity e venture capital attivi in Italia, distribuiti su 292 operazioni. Si tratta del valore più alto mai registrato sul mercato italiano, pari a una crescita del 22% rispetto ai capitali complessivamente impiegati nel 2005 e addirittura più che doppio rispetto a quanto fatto appena due anni fa.
Con riguardo alla distribuzione delle risorse investite per tipologia di investimento, la maggior componente (66%) ha riguardato operazioni di acquisizione di quote di maggioranza o totalitarie (buy out), che hanno attratto 2,444 miliardi di euro, seguite da quelle finalizzate a sostenere progetti di sviluppo (expansion), cui sono riconducibili 1,094 miliardi (+165% rispetto al 2005).
In termini di numero di investimenti, nonostante la riduzione registrata nel corso dell’anno, le operazioni di expansion sono ammontate a 105 (36% del totale), seguite dai buy out (100 operazioni, in crescita del 33%) e dagli early stage, operazioni cioè a favore di nuove realtà imprenditoriali, ammontate a 62 (+11%).
Anche per il 2006 le imprese attive nei settori dei prodotti e servizi per l’industria hanno rappresentato il principale target d’investimento, sia in termini di numero di operazioni (12%), che di ammontare (15%). E’ da segnalare però anche l’ulteriore crescita delle risorse destinate al finanziamento di imprese attive nel comparto dei beni di lusso (+217% rispetto al 2005) e la crescente attenzione per il settore mediacale. Positivo anche l’incremento dell’incidenza delle operazioni effettuate in aziende high tech che, rispetto alla quota del 22% del 2005, ha raggiunto il 28% attuale. In particolare si è registrato un consistente aumento del numero di operazioni in aziende biotech, che rappresentano il 12% del sotto-comparto, contro il 5% del 2005.
Con riferimento alla dimensione delle imprese oggetto di investimento, il 71% delle operazioni realizzate ha avuto quale target aziende con un numero di dipendenti inferiore alle 250 unità, che hanno attratto risorse per oltre 800 milioni di euro (22% del totale). A livello complessivo, l’attività di investimento realizzata nel corso del 2006 ha coinvolto imprese per un volume di fatturato globale superiore a 30 miliardi di euro e oltre 140mila dipendenti. “A sostenere la crescita del numero di operazioni realizzate – ha affermato Anna Gervasoni, direttore generale AIFI – sono state le operazioni di buy out e, in particolare, gli investimenti caratterizzati da un taglio inferiore ai 15 milioni di euro, che hanno rappresentato ben il 70% del numero di tali interventi. Ciò conferma la vicinanza del settore alle imprese di media dimensione”.
Con riferimento alla distribuzione geografica, circa il 99% delle risorse complessivamente investite nell’anno sono state destinate al finanziamento di imprese italiane (95% nel 2005). Di queste l’87% ha interessato imprese localizzate nel nord del Paese, il 10% al centro e circa il 3% al sud.
Le risorse complessivamente raccolte dagli operatori attivi in Italia nel corso del 2006 hanno raggiunto circa 2,3 miliardi di euro, registrando un incremento del 70% rispetto al 2005. Di questi, oltre 1,4 miliardi sono stati reperiti sul mercato finanziario italiano e internazionale da parte di operatori indipendenti. Nel dettaglio, la quota di capitali di derivazione non domestica ha raggiunto circa il 50% delle risorse raccolte sul mercato (721 milioni) evidenziando l’elevato interesse degli investitori istituzionali internazionali per il mercato italiano del capitale di rischio. Durante l’anno sono stati 19 gli operatori italiani che hanno effettuato attivitità di fund raising alla luce del lancio di nuovi veicoli di investimento, in crescita rispetto ai 17 del 2005.
Al 31 dicembre 2006, il portafoglio complessivo degli investitori operanti in Italia risultava composto da circa 1100 aziende, per un controvalore delle partecipazioni detenute, valutato al costo di acquisto, superiore agli 11 miliardi di euro.