Wall Street martoriata dalle vendite: Dow Jones -670 punti, Nasdaq -3% con attesa Fed e downgrade Fmi su Pil globale
Wall Street torna a perdere terreno dopo il recupero incassato alla vigilia, in una sessione caratterizzata da una elevata volatilità. Alle 16 circa ora italiana, il Dow Jones perde 678 punti (-1,97%), a 33.686 punti circa; lo S&P 500 arretra del 2,54% a 4.294 punti, mentre il Nasdaq scivola del 3%, ovvero di oltre 400 punti, a 13.447 punti.
Arrivano tra l'altro proprio in questi minuti le stime aggiornate del Fondo Monetario Internazionale, che rivede al ribasso le previsioni sul Pil globale del 2022 di mezzo punto percentuale: l'Fmi prevede ora un rallentamento del prodotto interno lordo mondiale dal +5,9% del 2021 al +4,4% nel 2022.
Il downgrade si spiega con l'aumento dei contagi da Covid, le strozzature che colpiscono la catena dell'offerta e l'inflazione più alta.
Dal World Economic Outlook dell'istituzione di Washington, emerge che, a essere rivisti al ribasso sono stati gli outlook, in particolare, delle due economie principali globali, ovvero di Stati Uniti e Cina.
La crescita del Pil Usa è attesa ora al ritmo del 4% quest'anno, in calo di 1,2 punti percentuali rispetto alle precedenti previsioni, mentre l'economia della Cina è stimata in crescita del 4,8%, 0,8 punti percentuali in meno rispetto all'outlook precedente.
Tornando a Wall Street, l'attesa dei trader è per la prima riunione dell'anno del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, che inizierà nella giornata di oggi per concludersi domani, mercoledì 26 gennaio, con l'annuncio sulle decisioni di politica monetaria.
Un nulla di fatto è previsto per i tassi, che dovrebbero essere confermati nel range compreso tra lo zero e lo 0,25%, a fronte di un processo di tapering già iniziato, destinato a essere velocizzato.
Oggi il rialzo dei tassi dei Treasuries Usa mette sotto pressione i titoli tecnologici, sebbene i tassi decennali, attorno all'1,77%, siano lontani dalla soglia dell'1,90%, valore più alto dalla fine del 2019, riagguantata la scorsa settimana.
In calo tra i titoli le quotazioni di Nvidia, dopo le indiscrezioni di Bloomberg, secondo cui il colosso americano sarebbe pronto a scaricare l'acquisto del designer dei chip Arm da Softbank, per un valore di $40 miliardi.
Tra i titoli hi-tech, giù anche Apple, Meta (ex Facebook), Tesla, Amazon.
Dal fronte societario, occhio alla trimestrale del colosso farmaceutico americano e produttore di vaccini anti Covid Johnson & Johnson.
Il gruppo ha annunciato di aver concluso il quarto trimestre dell'anno 2021 con profitti unadjusted in rialzo a $4,74 miliardi, quasi triplicati rispetto agli $1,74 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente.
In crescita anche il fatturato, salito su base annua del 10,8% dai $22,48 miliardi del quarto trimestre del 2020, principalmente grazie alle vendite internazionali del vaccino Covid, ammontate a $1,82 miliardi.
Il giro d'affari è stato tuttavia inferiore ai $25,29 miliardi attesi dal consensus. L'eps adjusted si è attestato a $2,13, meglio dei $2,12 per azione previsti dagli analisti.
Arrivano tra l'altro proprio in questi minuti le stime aggiornate del Fondo Monetario Internazionale, che rivede al ribasso le previsioni sul Pil globale del 2022 di mezzo punto percentuale: l'Fmi prevede ora un rallentamento del prodotto interno lordo mondiale dal +5,9% del 2021 al +4,4% nel 2022.
Il downgrade si spiega con l'aumento dei contagi da Covid, le strozzature che colpiscono la catena dell'offerta e l'inflazione più alta.
Dal World Economic Outlook dell'istituzione di Washington, emerge che, a essere rivisti al ribasso sono stati gli outlook, in particolare, delle due economie principali globali, ovvero di Stati Uniti e Cina.
La crescita del Pil Usa è attesa ora al ritmo del 4% quest'anno, in calo di 1,2 punti percentuali rispetto alle precedenti previsioni, mentre l'economia della Cina è stimata in crescita del 4,8%, 0,8 punti percentuali in meno rispetto all'outlook precedente.
Tornando a Wall Street, l'attesa dei trader è per la prima riunione dell'anno del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, che inizierà nella giornata di oggi per concludersi domani, mercoledì 26 gennaio, con l'annuncio sulle decisioni di politica monetaria.
Un nulla di fatto è previsto per i tassi, che dovrebbero essere confermati nel range compreso tra lo zero e lo 0,25%, a fronte di un processo di tapering già iniziato, destinato a essere velocizzato.
Oggi il rialzo dei tassi dei Treasuries Usa mette sotto pressione i titoli tecnologici, sebbene i tassi decennali, attorno all'1,77%, siano lontani dalla soglia dell'1,90%, valore più alto dalla fine del 2019, riagguantata la scorsa settimana.
In calo tra i titoli le quotazioni di Nvidia, dopo le indiscrezioni di Bloomberg, secondo cui il colosso americano sarebbe pronto a scaricare l'acquisto del designer dei chip Arm da Softbank, per un valore di $40 miliardi.
Tra i titoli hi-tech, giù anche Apple, Meta (ex Facebook), Tesla, Amazon.
Dal fronte societario, occhio alla trimestrale del colosso farmaceutico americano e produttore di vaccini anti Covid Johnson & Johnson.
Il gruppo ha annunciato di aver concluso il quarto trimestre dell'anno 2021 con profitti unadjusted in rialzo a $4,74 miliardi, quasi triplicati rispetto agli $1,74 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente.
In crescita anche il fatturato, salito su base annua del 10,8% dai $22,48 miliardi del quarto trimestre del 2020, principalmente grazie alle vendite internazionali del vaccino Covid, ammontate a $1,82 miliardi.
Il giro d'affari è stato tuttavia inferiore ai $25,29 miliardi attesi dal consensus. L'eps adjusted si è attestato a $2,13, meglio dei $2,12 per azione previsti dagli analisti.