Technogym scatta al debutto, anche Fiorello (video) in Borsa a spingere la wellness company
Debutto sprint per Technogym a Piazza Affari. Il titolo della wellness company cesenate, nonostante il momento difficile sui mercati, segna nel primo giorno di quotazione un forte balzo in avanti con quotazioni in rialzo dell’8,8% a 3,536 euro dopo aver aperto in rialzo di ben l’11%.
A Piazza Affari con Fiorello e tanti campioni dello sport
Questa mattina per il debutto di Technogym era folta presenza di celebrità del mondo dello spettacolo, sport e finanza tra cui Fiorello, Federica Pellegrini, Flavia Pennetta, David Trezeguet, Diego Della Valle e Adriano Galliani. Technogym è fornitore ufficiale delle prossime Olimpiadi di Rio 2016. “Le Olimpiadi devono venire in Italia – ha detto Nerio Alessandri, presidente e amministratore delegato del gruppo leader nelle attrezzature per il fitness e il wellnes – , Giovanni Malagò sta facendo il massimo per realizzare questo sogno e anche noi faremo la nostra parte nel corso di Rio 2016″.
Il countdown del debutto
Alessandri: coraggio nel quotarsi ora, guardiamo al lungo termine
“Noi guardiamo al lungo periodo per una crescita sostenibile – ha sottolineato Alessandri nel commentare a caldo l’andamento del titolo al debutto – . La quotazione è un primo passo e quello che succede oggi e domani non ci interessa. Guardiamo al futuro. I mercati in questo momento sono veramente difficili e non rispecchiano il valore reale delle aziende, noi abbiamo avuto coraggio e vedremo tra un anno e più in là i reali riscontri”.
“Noi guardiamo al lungo periodo per una crescita sostenibile – ha sottolineato Alessandri nel commentare a caldo l’andamento del titolo al debutto – . La quotazione è un primo passo e quello che succede oggi e domani non ci interessa. Guardiamo al futuro. I mercati in questo momento sono veramente difficili e non rispecchiano il valore reale delle aziende, noi abbiamo avuto coraggio e vedremo tra un anno e più in là i reali riscontri”.
Sul mercato poco più del 28% del capitale
L’offerta pubblica di vendita (Opv) era rivolta unicamente a investitori istituzionali e ha riguardato 50 milioni di azioni, pari al 25% del capitale sociale. La domanda è stata quattro volte superiore all’offerta. Le azioni Technogym sono state cedute unicamente da Salhouse Holding (veicolo del fondo Arle Capital Partners) che ha raccolto così 162,5 milioni di euro. Nei 30 giorni successivi all’inizio delle negoziazioni in Borsa potrà essere esercitata l’opzione greenshoe per un massimo di ulteriori 7,5 milioni di azioni, portando così al 28,75% la quota di capitale posseduta dal mercato. Il controllo della società rimane in mano ai fratelli Nerio e Pierluigi Alessandri, che detengono il 60% del gruppo. Technogym ha debuttato a 3,25 euro, sopra il minimo della forchetta indicativa compresa fra 3 e 3,75 euro. A questo prezzo di Ipo, la capitalizzazione della società sarà pari a 650 milioni di euro.
L’offerta pubblica di vendita (Opv) era rivolta unicamente a investitori istituzionali e ha riguardato 50 milioni di azioni, pari al 25% del capitale sociale. La domanda è stata quattro volte superiore all’offerta. Le azioni Technogym sono state cedute unicamente da Salhouse Holding (veicolo del fondo Arle Capital Partners) che ha raccolto così 162,5 milioni di euro. Nei 30 giorni successivi all’inizio delle negoziazioni in Borsa potrà essere esercitata l’opzione greenshoe per un massimo di ulteriori 7,5 milioni di azioni, portando così al 28,75% la quota di capitale posseduta dal mercato. Il controllo della società rimane in mano ai fratelli Nerio e Pierluigi Alessandri, che detengono il 60% del gruppo. Technogym ha debuttato a 3,25 euro, sopra il minimo della forchetta indicativa compresa fra 3 e 3,75 euro. A questo prezzo di Ipo, la capitalizzazione della società sarà pari a 650 milioni di euro.
Il dopo quotazione: politica dividendi e acquisizioni in vista Tra i leader mondiali per il fitness e il wellness, Technogym ha le idee chiare per il futuro. Il gruppo punta infatti innanzitutto a guadagnare quote di mercato nelle aree dove è già presente, e attaccare il mercato statunitense con possibili acquisizioni (leggi QUI). Per quanto riguarda la politica di dividendi, il management prevede un pay-out fino al 50%.