Notizie Notizie Mondo Preview Bce, outlook ING: necessario compromesso tra segnale panico e compiacenza

Preview Bce, outlook ING: necessario compromesso tra segnale panico e compiacenza

28 Febbraio 2019 15:03

Appuntamento alla prossima settimana, esattamente al prossimo 7 marzo, quando il Consiglio direttivo della Bce si riunirà per decidere sui tassi e sulle prossime misure di politica monetaria da adottare a sostegno dell’economia dell’Eurozona. Carsten Brzeski, strategist di ING, fotografa la situazione in cui versa l’area nell’articolo “Trying not to get lost in transition”:

“Gli indicatori che misurano la fiducia stanno ancora scendendo, ma è possibile che il fondo venga toccato presto. Con questa informazione a disposizione, la Bce la prossima settimana dovrà trovare un equilibrio tra la necessità di ricorrere a un’azione preventiva – che potrebbe essere percepita come un segnale di panico – e un’attitudine wait-and-see – che potrebbe essere percepita come compiacenza”.

Secondo Brezski, un’informazione che lascia sperare in una ripresa dei fondamentali dell’economia Eurozona è rappresentata per l’appunto dagli indici della fiducia che, dopo il trend ribassista intrapreso la scorsa estate, hanno mostrato qualche “segnale preliminare di stabilizzazione”. +

Tuttavia, se questi “siano germogli di una ripresa o semplicemente rappresentino una pausa nel deterioramento” dell’economia, “è semplicemente troppo presto per dirlo”.

Molto dipenderà dalle stime sulla crescita che saranno diramate dalla Bce.

“E’ molto probabile che le ultime proiezioni indichino una revisione al ribasso del Pil del 2019, rispetto alla crescita +1,7% attesa a dicembre. Tuttavia, una qualsiasi revisione al ribasso che non andasse al di sotto del tasso dell’1,4% previsto dal consensus confermerebbe il realismo della Bce e non avallerebbe alcuna ragione per andare nel panico. Un segnale molto più allarmante sarebbe rappresentato da revisioni al ribasso significative alle stime di crescita della Bce per il Pil del 2020 e del 2021 dell’Eurozona (+1,7% e +1,5% nelle proiezioni di dicembre).

Riguardo all’inflazione, ING crede che non ci sarà alcun downgrade significativo (outlook dell’1,6%, 1,7% e 1,8% per il periodo 2019-2021 in base alle proiezioni di dicembre).

Il problema di fondo è che, secondo Brzeski, “esiste una elevata probabilità che la Bce la prossima settimana non sia in grado di giudicare se l’attuale fase di rallentamento sia transitoria o più strutturale. Di fatto, l’unica cosa sicura al momento è che il periodo di transizione (di indebolimento) sta durando molto più rispetto a quanto la Bce stessa aveva anticipato. Riguardo al resto, l’Eurozona oscilla ancora tra una domanda domestica decente e l’aumento dei rischi esterni, e rimane non chiaro in quale direzione il pendolo, alla fine, oscillerà”.

In questa situazione, ING cita la possibilità che, in occasione del prossimo meeting del Consiglio direttivo, la Bce di Mario Draghi annunci il lancio di un nuovo programma di TLTRO, ovvero di finanziamenti alle banche a tassi stracciati.

L’ultimo  schema di “finanziamenti per i prestiti, ovvero il TLTRO-2 ha iniettato qualcosa come 700 miliardi di euro nel sistema bancario. La prima tranche di questo TLTRO-2 scadrà nel giugno del 2020 ma, per motivi decisi dalle autorità competenti, la fine pratica della liquidità avverrà nel giugno di quest’anno“.

Allo stesso tempo, Brzeski si chiede il motivo per cui la Bce dovrebbe varare di nuovo un piano del genere. “Per aiutare le banche? Per abbassare i costi dei prestiti?“. Su quest’ultimo punto, viene spiegato che “non c’è  alcuna garanzia che nuovi TLTRO abbasserebbero i tassi sui prestiti erogati dalle banche. Forse, potrebbero semplicemente incrementare i margini”.

ING non crede che la prossima riunione del 7 marzo sarà cruciale e crede, piuttosto, che la Bce comunicherà la prossima settimana di star cercando di capire quali potrebbero essere le opzioni a cui ricorrere, per risolvere i problemi di liquidità e di redditività delle banche.  La vera decisione sarà presa in occasione della riunione di aprile. “Ciò non significa, comunque, che la riunione della prossima settimana sarà noiosa”.

Tornando all’ipotesi TLTRO, da segnalare che con termini vantaggiosi comunque le banche italiane rischiano più di mezzo miliardo.