News Indici e quotazioni Piazza Affari chiude in ribasso, vendite sul comparto bancario. Bene Telecom -1-

Piazza Affari chiude in ribasso, vendite sul comparto bancario. Bene Telecom -1-

Pubblicato 14 Aprile 2011 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:38
La Borsa di Milano ha chiuso la seduta in ribasso appesantita dalla performance negativa del comparto bancario. Sono tornate le tensioni sulla Grecia, con i Cds a 5 anni sul debito di Atene che hanno toccato il nuovo record storico sopra i 1.000 punti. Su Atene pesano inoltre le incognite per il ritorno sui mercati dei capitali, che potrebbe slittare rispetto alla scadenza del 2012 fissata in occasione del piano di salvataggio internazionale. La possibilità di un rinvio, a causa dei problemi di bilancio, è stata ammessa in un'intervista al Financial Times dal ministro delle Finanze greco, George Papacostantinou. A peggiorare la situazione i sussidi di disoccupazione Usa, che la scorsa settimana sono aumentati di 27 mila unità a 412 mila. Un dato peggiore delle attese che indicavano un calo a 380 mila. E così a Piazza Affari il Ftse Mib ha ceduto l'1,19% a 21.833 punti, mentre il Ftse All Share è arretrato dell'1,06% a quota 22.556.

Vendite sul comparto bancario in scia alle nuove tensioni che hanno colpito la Grecia. Questa mattina i Cds a 5 anni sul debito di Atene hanno toccato il record storico sopra i 1.000 punti, mentre il rendimento dei Titoli di Stato ha raggiunto il 13%. Un livello che ha fatto tornare i timori sulla capacità del Governo ellenico di riuscire a ripagare le proprie obbligazioni. La Popolare di Milano ha lasciato sul parterre il 2,73% a 2,71 euro dopo l'invito di Bankitalia ad esaminare un rafforzamento patrimoniale. Male anche gli altri titoli del settore: Monte dei Paschi ha ceduto il 2,37% a 0,926 euro, Banco Popolare il 2,62% a 2,078 euro, Unicredit il 2,56% a 1,712 euro, Intesa SanPaolo il 2,31% a 2,198 euro, Ubi Banca il 2,44% a 5,99 euro. Eni (-0,75% a 17,20 euro) è finita sotto la lente di Equita. La sim milanese, in una nota raccolta da Finanza.com, ha incorporato nelle proprie stime gli impatti attesi dagli eventi libici, ipotizzando che penalizzeranno la produzione del Cane a sei zampe per il resto del 2011.