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Borse europee positive, Dax in controtendenza

Pubblicato 4 Febbraio 2016 Aggiornato 19 Luglio 2022 15:51
I listini europei chiudono contrastati in scia di un petrolio particolarmente volatile (-1,68% a 34,45$/barile). A Londra il Ftse100 ha terminato in rialzo dell'1,06% a 5.898,76 punti mentre lo spagnolo Ibex è salito dell'1,85% a 8.468,1 punti. Invariato il Cac40 a 4.228,53 punti (+0,04%) e rosso dello 0,44% per il Dax che si è fermato a 9.393,36 punti.

In scia del calo del greggio, nel quarto trimestre 2015 gli utili di Royal Dutch Shell (+4,73%) hanno fatto segnare una contrazione del 56% a 1,8 miliardi di dollari. Il dato, in linea con le stime, porta il totale annuo a 3,8 miliardi, l'80% in meno rispetto al 2014. Daimler (-3,22%) è stata invece penalizzata dall'outlook e il Credit Suisse (-10,89%) è crollato in scia di una perdita netta di 2,9 miliardi di franchi (contro l'utile di 1,9 miliardi del 2014).

Le previsioni d'inverno della Commissione Europea indicano prospettive generali di crescita sostanzialmente invariate dall'autunno "anche se aumenta il rischio che, soprattutto a causa di fattori esterni, la crescita risulti inferiore a quanto anticipato". Nella zona euro il Pil dovrebbe far segnare un +1,7% quest'anno (dall'1,6% dello scorso anno) per attestarsi all'1,9% nel 2017. L'ulteriore discesa dei prezzi del petrolio condiziona l'andamento dell'inflazione, vista allo 0,5% nel 2016 (dimezzato rispetto al +1% precedentemente stimato da Bruxelles)

Mario Draghi ha invece puntato il dito contro le forze dell'economia globale che cospirano nel tenere bassa l'inflazione. "Ci sono forze nell'economia globale che cospirano nel tenere l'inflazione bassa", ha dichiarato il governatore della Banca centrale europea In un discorso tenuto alla conferenza Suerf organizzata da Bundesbank. "Queste forze potrebbero rallentare il ritorno dei prezzi al consumo verso il nostro obiettivo (la soglia del 2% ndr). Ma non c'è ragione per cui queste forze debbano condurre a un'inflazione permanentemente più bassa".