Analisi operative INTESA SANPAOLO: nelle mani della trendline rialzista di lungo periodo

INTESA SANPAOLO: nelle mani della trendline rialzista di lungo periodo

21 Marzo 2018 17:00

La correzione in corso dai massimi di inizio febbraio non è ancora sufficiente a indebolire l’uptrend di fondo. Ma se i pezzi scendessero sotto 2,90…

Il titolo Intesa Sanpaolo è inserito in un trend rialzista di lungo periodo che lo ha portato a segnare lo scorso 7 febbraio un massimo a 3,23 euro, il punto più alto toccato dalle quotazioni in più di due anni. Bisogna infatti tornare indietro al dicembre del 2015 per ritrovare gli stessi valori. La tendenza rialzista è sostenuta dalla trendline ascendente che coinvolge l’importante minimo relativo a 1,522 del 27 giugno 2016, il minimo del 24 febbraio 2017 e la candela del 3 gennaio 2018 dove è stato segnato un altro minimo relativo. Non solo. Anche la media mobile a 200 sedute supporta l’impostazione rialzista di lungo periodo. La correzione che ha seguito il raggiungimento del massimo a 3,23 del 7 febbraio non ha certo colto di sorpresa. Era infatti evidente una divergenza con l’indicatore Rsi che coinvolgeva tutti e tre i massimi relativi segnati dai prezzi tra la fine di gennaio e i primi giorni del mese successivo.

 

Il trend ribassista di breve periodo di Intesa Sanpaolo che ha seguito il top di inizio febbraio ha toccato il suo punto più basso a 2,90 il 5 marzo dove la vicinanza sia della trendline di lungo periodo sia della media mobile a 200 giorni hanno fatto valere tutta la loro importanza tecnica innescando un rimbalzo ora in evoluzione. Le possibilità che questa reazione tecnica si trasformi in un trend rialzista di breve periodo sono legate al superamento della resistenza posta in zona 3,10. In mancanza di questo segnale positivo le quotazioni potrebbero tornare a testare il supporto dinamico di lungo periodo passante in questo momento in prossimità di 2,90.

 

In ottica di trend di lungo periodo, la tendenza rialzista attuale resterà dominante in assenza di una rottura della trendline citata che per le prossime sedute sarebbe identificata da una rottura di quota 2,90. In questo caso, infatti, Intesa Sanpaolo perderebbe la solidità tecnica che sta mostrando da oltre un anno e vedrebbe esplodere le probabilità di una discesa verso almeno 2,75 ed eventualmente 2,50.

 

Analisi volumetrica: Sulla dinamica dei volumi nelle ultime settimane spicca la fiammata di scambi che ha accompagnato lo scatto delle quotazioni e la parallela candela bianca della seduta del 16 marzo. Di contro le tre sedute successive, tutte con massimi decrescenti, non hanno mostrato particolare pressione ribassista. Il che lascia al rimbalzo in corso qualche ulteriore possibilità di estendersi dopo un momentaneo ritracciamento.

 

Analisi algoritmica: Dall’RSI non emergono segnali rilevanti. L’indicatore oscilla attorno a quota 50 da circa un mese con un’unica eccezione evidente in occasione dello scivolone delle quotazioni del 5 marzo. Anche il MACD si è appiattito attorno al suo punto di equilibrio, chiamandosi fuori dal fornire indicazioni rilevanti. Questa fase di indecisione degli indicatori potrebbe preludere a un prossimo movimento deciso delle quotazioni.

 

Analisi Settimanale: Il grafico settimanale di Intesa Sanpaolo risulta coerente con l’analisi che emerge dal grafico su base giornaliera. Il trend rialzista di fondo caratterizza ancora la scena e in questo caso l’Rsi sopra quota 50 non fa che confermarlo. Resta però confermato anche un altro fatto: anche sul grafico settimana una violazione di 2,90 rappresenterebbe un segnale potenzialmente importante di debolezza.

Conclusione: Il quadro tecnico di Intesa Sanpaolo è ancora caratterizzato da un’impostazione rialzista di lungo periodo che il trend ribassista di breve periodo non ha ancora scalfito. Solo una violazione di 2,90 metterebbe in crisi lo scenario rialzista di fondo che in tal caso rischierebbe di peggiorare in maniera rilevante, aprendo spazio per una discesa verso 2,75 e 2,50 euro. Nell’immediato futuro la vicinanza del supporto dinamico rappresentato dalla trendline ascendente di lungo periodo potrebbe favorire un esaurimento del trend ribassista di breve periodo per una ripresa del rialzo con obiettivi di breve le resistenze a 3,10 e 3,25, vinte le quali il titolo potrebbe allungare l’uptrend di fondo verso il suo fondamentale obiettivo rappresentato dalla zona a 3,50.