Ftse Mib, ancora in corsa per superare 22.500. Telecom Italia, pochi spunti positivi dal quadro grafico

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La resistenza di area 22.500/530 punti ha respinto, a inizio settimana, un nuovo tentativo di violazione da parte del Ftse Mib. L’ostacolo statico è rafforzato dal passaggio della media mobile a 100 giorni, discendente in area 22.475 punti. La sua rottura al rialzo, accompagnata da incremento dei volumi e confermata in chiusura di seduta, darebbe un segnale long e aprirebbe la strada per un ritorno dell’indice a quota 23.000, livelli mancanti dallo scorso 20 agosto. Sul fronte opposto, dopo essere stato respinto a quota 22.500, il Ftse Mib deve riuscire a conservare intatta la soglia psicologica dei 22.000 punti, dove attualmente si trova a transitare anche la media mobile a 55 giorni. Sotto 22.000 arriverebbe un segnale di debolezza di breve termine.  

 Il titolo Telecom Italia guida il Ftse Mib nelle contrattazioni mattutine ma il quadro grafico non offre al momento spunti positivo. Al contrario rimane presente il pericolo di nuove pressioni sui supporti a 1,013/011 euro, livelli che, se violati, riporterebbero le quotazioni ai valori di fine febbraio. La caduta di area 1,011 darebbe un segnale negativo di medio-lungo termine con primo target sotto 0,94 euro. Una reazione di Telecom Italia dai valori attuali potrebbe essere in grado di riportare neutralità nello scenario di medio termine solo con il superamento dei più recenti massimi relativi, quelli di inizio settimana a 1,08 euro. Possibili in tal caso estensioni fino a 1,10. Tra gli elementi negativi del quadro grafico di Telecom Italia si segnala anche l’incrocio ribassista della media mobile a 55 giorni su quella a 100 periodi.