Yen sotto pressione dopo sconfitta elettorale Governo, vola l’export cinese
Yen sotto pressione dopo che il Partito Democratico giapponese, al governo da appena dieci mesi, è stato sconfitto nelle elezioni per il rinnovo del Senato nipponico. E’ la seconda battuta d’arresto nel giro di due mesi. Si preannunciano quindi tempi difficili per il nuovo primo ministro Naoto Kan, il quinto premier in quattro anni. Il dollaro guadagna così lo 0,4% nei confronti della moneta giapponese a 88,845 yen dopo aver toccato un massimo di 89,140. L’euro si attesta invece a 111,68 yen.
E’ volato l’export cinese. Nel mese di giugno le esportazioni sono balzate del 44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il surplus commerciale è arrivato a quota 20 miliardi di dollari, segnando il miglior risultato degli ultimi nove mesi. Non si è quindi sentita la rivalutazione dello yuan, partita tre settimane fa. Le vendite cinesi sono aumentate del 43,2% verso l’Unione Europea e del 43,8% verso gli Stati Uniti.
L’euro perde terreno nei confronti del biglietto verde (-0,95%) ma resta comunque sopra quota 1,25 dollari (a 1,2569). La divisa unica guadagna invece lo 0,38% a 1,3374 franchi svizzeri e lo 0,23% a 0,8396 sterline. La scorsa settimana il governatore della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, ha dichiarato di aspettarsi un secondo trimestre migliore del primo. Oggi non sono in programma dati macro rilevanti, mentre domani occhi puntati sulla Germania dove verrà pubblicato l’indice Zew di luglio, che dovrebbe calare a 25 punti dai 28,7 punti di giugno.