Yen: le posizioni nette ribassiste ai massimi da cinque anni
Gli operatori scommettono su un ulteriore calo dello yen. Nonostante il rosso di quasi il 5% messo a segno negli ultimi tre mesi dalla divisa nipponica, gli operatori, in attesa dei risultati delle elezioni che si terranno il prossimo 16 dicembre, stimano un nuovo calo della divisa del Sol Levante.
Nella settimana al 27 novembre i dati diffusi dalla statunitense Commodity Futures Trading Commission hanno rilevato un balzo delle scommesse nette ribassiste (corte meno lunghe) sulla divisa nipponica ai massimi degli ultimi cinque anni a 79.466 contratti.
Le consultazioni elettorali in Giappone dovrebbero registrare l’affermazione del Liberal Democratic Party, da sempre a favore di una politica monetaria più aggressiva dell’attuale. La scorsa settimana Shinzo Abe, leader del Ldp, ha detto che la Bank of Japan dovrebbe immettere, in linea con la statunitense Federal Reserve, liquidità “illimitata” nell’economia giapponese. Secondo Abe l’intervento dovrà continuare fino a quando il tasso di inflazione (0,0% a ottobre in versione “core”) non salirà in quota 2%, il doppio rispetto all’attuale target fissato dalla BoJ.
Gli analisti di Nomura stimano che se la BoJ dovesse riuscire a incrementare le attese di inflazione, il dollaroyen potrebbe salire in quota 95, oltre il 15% in più rispetto ai livelli attuali.
Tra le altre valute, il “Commitment of Traders” della Cftc ha rilevato che le posizioni nette “short” sull’euro sono scese del 27% a 66,7 mila, quelle “long” su sterlina e dollaro canadese si sono rispettivamente confermate sopra quota 10 mila e a 62,4 mila e quelle sul dollaro australiano sono salite nei pressi dei massimi da inizio anno a 76.800.