Nel fine settimana Janet Yellen, numero uno della Federal Reserve, ha scelto l’Università del Massachusetts per ribadire che probabilmente la manovra restrittiva inizierà entro fine anno. Una possibilità che la crescita dell’economia americana nel secondo trimestre – rivista al rialzo al 3,9% dal 3,7% – rende sempre più concreta. “Io e molti miei colleghi – ha detto Yellen – riteniamo che sarà appropriato alzare i tassi di interesse a un certo punto quest’anno, e continuare successivamente ad alzarli gradualmente, mentre il mercato del lavoro va migliorando e l’inflazione ritorna verso il nostro target del 2 per cento”. Yellen ha anche sottolineato che il percorso che porta alla normalità della politica monetaria inizierà solo se l’economia confermerà le attese degli economisti della Fed. “Un ritardo nell’aumentare i tassi potrebbe tradursi in una stretta improvvisa e brusca dell’economia“, ha aggiunto il presidente della Fed.
Dollaro in ripresa
I mercati hanno, come previsto, apprezzato le dichiarazioni della Fed con l’euro che si è subito indebolito fino a toccare 1,116 sul dollaro. “Sono arrivati segnali forti – commenta John J. Hardy, analista di Saxo, banca leader nell’online trading – circa il fatto che il mercato abbia sopravvalutato l’atteggiamento “dovish” (colomba, ndr) del meeting di settembre del Federal Open Market Committee. La Yellen ha ricordato ai mercati che la politica monetaria influenza l’attività economica reale e l’inflazione con un ritardo significativo. E ha anche aggiunto che mantenere i tassi troppo bassi per troppo tempo comporta rischi per la stabilità finanziaria“.
I mercati emergenti si rilassano
“E’ importante sottolineare – aggiunge Hardy – che una Fed più “hawkish” ha portato a un lieve rafforzamento dei mercati emergenti, delle valute più rischiose e della propensione al rischio“. Le dichiarazioni della Yellen infatti hanno rafforzato il dollaro non solo nei confronti dell’euro, ma anche dello yen e del franco svizzero, mentre il biglietto verde si è mosso lateralmente o al ribasso contro le valute più rischiose. “Il manifesto della recente sofferenza dei mercati emergenti, il Real brasiliano, ha registrato un’incredibile ripresa dai nuovi minimi dopo l’annuncio della Banca centrale di utilizzare tutti i mezzi possibili per stabilizzare il Real, tra cui anche le riserve della Banca centrale”, spiega ancora l’analista di Saxo Bank.
I bookmaker sono ora al lavoro. La scommessa è se la manovra si farà già nelle prossime settimane. Il calendario della Fed prevede infatti altre due riunione per il 2015: la prima a ottobre, la seconda a dicembre. Il mancato aumento dei tassi di interesse a settembre ha avuto un impatto su tutte le piazze finanziarie, aumentandone la volatilità e trascinando in basso i listini. Gli analisti sono divisi. Alcuni puntano su ottobre, ma cresce il numero di quelli convinti che la manovra si farà a dicembre. “La probabilità di un rialzo dei tassi a dicembre è cresciuta leggermente dopo il discorso della Yellen, ma il mercato fissa il livello di tale eventualità al 50 per cento“, conclude Hardy.