Weidmann apre a nuove misure di stimolo, euro perde terreno
Dopo due sedute positive torna a scendere l’eurodollaro. Contro ogni pronostico, il falco Jens Weidmann, membro del board della banca centrale europea e n.1 di quella tedesca, oggi nel corso di un’intervista ha vestito i panni della colomba dichiarando che tassi di interesse negativi potrebbero essere utili per ridurre la forza dell’euro e che tra le opzioni potrebbe anche essere preso in considerazione un piano di allentamento quantitativo.
Secondo il governatore della Bundesbank “per contrastare le conseguenze di un forte apprezzamento dell’euro sull’inflazione, i tassi di interesse negativi sembrano essere una misura più appropriata di altre”. Non contento, Weidmann ha evidenziato come un quantitative easing in salsa europea “non è fuori discussione” visto che “occorre rafforzare la politica monetaria se emergono rischi per la stabilità dei prezzi”.
In questo contesto il cambio un euro che intravede nuove misure espansive e un biglietto verde spinto dall’ultima riunione della Federal Reserve arretra a 1,3779, lo 0,4% in meno rispetto al dato precedente. Rosso anche per l’incrocio con la divisa nipponica, anche questa in odore di nuovi stimoli, in calo a 140,93.
Giornata particolarmente ricca di indicazioni macro. L’indice tedesco Ifo sul clima degli affari a marzo ha segnato una flessione da 111,3 a 110,7 punti mentre per quanto riguarda i dati a stelle e strisce indicazioni peggiori del previsto dall’indice manifatturiero di Richmond, passato da -6 a -7 punti, e dalle vendite di nuove case, scese del 3,3% mensile. Meglio del previsto la fiducia dei consumatori, in aumento da 78,3 a 82,3 punti.
In tema di dati macro, oggi l’ufficio centrale di statistica britannico ha annunciato che a febbraio l’indice dei prezzi al consumo si è attestato all’1,7% annuo, il livello minore dall’ottobre di cinque anni fa. Il dato conferma la view della Bank of England, secondo le condizioni attuali sono propizie al mantenimento del costo del denaro al minimo storico. Salito il mese scorso ai massimi dal novembre del 2009 a 1,68214, attualmente l’incrocio tra la sterlina e il dollaro passa di mano invariato a 1,6503.