WDF alla ricerca di un partner internazionale, Tenaris paga articolo su contenzioso fiscale
Piazza Affari positiva nella prima seduta della settimana con l’indice Ftse Mib che riconquista la soglia dei 20.000 punti. Il listino milanese, che venerdì aveva sfruttato le aspettative di un quantitative easing in salsa europea dopo le parole di Mario Draghi e il taglio dei tassi deciso dalla Banca centrale cinese, questa mattina ha trovato sponda nel primo rialzo dopo setti mesi dell’indice tedesco Zew, che a novembre si è attestato a 104,3 punti superando le attese degli analisti che erano ferme a 103 punti. Gli acquisti fanno ancora capolino sulle banche con Intesa SanPaolo e Unicredit che guadagnano rispettivamente l’1,70% e l’1,20 per cento.
Due le storie di giornata che balzano agli occhi. La prima è WDF, che guadagna quasi il 3% a 7,56 euro in scia alle voci di stampa sulla ricerca di un partner internazionale. Secondo Il Corriere della Sera, la famiglia Benetton, attraverso Edizione holding, potrebbe ridurre la sua quota fino a scendere ad un ruolo di azionista di minoranza. In particolare i contatti sarebbero con le coreane Lotte e Shilla. “La ricerca di un partner è uno sviluppo strategico considerato da tempo dal management e pensiamo quindi che possa essere un naturale sviluppo di medio periodo della società”, commentano gli analisti di Equita.
L’altra storia riguarda Tenaris che perde il 2,70% in scia ad un articolo apparso nel fine settimana su La Repubblica che parla di un contenzioso fiscale in corso tra la società e il Fisco italiano riferito allo stacco di dividendi del periodo 2007-2008 da parte di una controllata italiana. Il Fisco ritiene che le tasse su quelle cedole vadano pagate in Italia: il primo procedimento è riferito al 2007 per un totale richiesto di 282 milioni di euro, mentre il secondo è riferito al 2008 per un totale di 248 milioni.
Lo scorso febbraio la Commissione tributaria di Milano si è espressa sul procedimento del 2007 riducendo drasticamente l’importo da pagare a 9 milioni di euro e l’Agenzia delle Entrate ha deciso di ricorrere in appello. “Sulla base della decisione della Commissione sulla controversa del 2007 Tenaris ritiene non sia probabile che le richieste per il 2008 si traducano in un esborso materiale”, spiegano gli analisti di Equita che nella loro valutazione non hanno infatti inserito alcun accantonamento per tale rischio.