Walt Disney e la ‘prova trimestrale’. Titolo al test di livelli chiave
La stagione delle trimestrali Usa, ormai agli sgoccioli, oggi si concentra su Disney che ha pubblicato i risultati relativi al terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2024. Battute le previsioni, con un livello dei ricavi che si attesta in crescita grazie agli effetti derivanti dalle principali business unit ‘entertainments’. Un trimestre che ha visto il trionfo di “Inside Out 2” che ha battuto “Frozen 2“, diventando il film d’animazione con il maggior incasso di tutti tempi. Tra le note negative ci sono le prospettive dei parchi a tema: la società ha segnalato che le pressioni sulla spesa dei consumatori stanno influenzando il business dei parchi.
Guardando alle perfomance in Borsa, da aprile 2024 il titolo è finito sotto pressione sulla scia dei conti del precedente trimestre al di sotto delle aspettative ed in diminuzione rispetto al primo trimestre dell’esercizio fiscale 2024.
Intanto il mercato ha accolto con freddezza i conti del colosso Usa, con il titolo che cede oltre il 3% sotto quota 87 dollari.
Svelati i conti trimestrali
Osservato speciale a Wall Street il titolo Walt Disney sulla scia della pubblicazione dei conti trimestrali. Addetti ai lavori sorpresi da dati sopra le attese sul fronte dei ricavi e dell’Eps.
Walt Disney Company ha terminato il trimestre concluso a fine giugno con un fatturato di 23,2 miliardi di dollari in salita rispetto ai 22,3 miliardi dell’analogo trimestre dell’esercizio 2023. L’utile pre-tasse è stato di 3,1 miliardi contro una perdita dello scorso anno di 0,1 miliardi. L’utile per azione (Eps) si è attestato a 1,43 dollari, in termini adjusted (ossia al netto delle poste non ricorrenti) è stato pari a 1,39 dollari (consensus Bloomberg a 1,19$). Oltre le attese ache i ricavi attesi a 23,08 miliardi.
Focus sulle principali business unit che sono riuscite a trainare i livelli di fatturato oltre le attese, con le divisioni Entertainment ed ESPN che hanno ottenuto migliori risultati in termini di profittabilità anticipando di un trimestre gli obiettivi globali.
A sorprendere in positivo gli analisti anche il risultato operativo del segmento entertainment salito a 1,20 miliardi di dollari dagli 811,3 milioni attesi.
Le parole dell’a.d. Iger ne la guidance per il trimestre in corso
Positive le parole del ceo di Disney, Robert Iger, il quale commenta: “E’ stato un trimestre forte per Disney, trainato da eccellenti risultati nel nostro segmento Entertainment sia al botteghino che nel DTC (Direct-to-Consumer), poiché abbiamo raggiunto la redditività nelle nostre attività di streaming combinate per la prima volta, un trimestre in anticipo rispetto alle nostre previsioni”.
Ottimismo che si proietta anche al prossimo trimestre, con obiettivi dichiarati in di risparmio sui costi e miglioramento della redditività dalle attività di streaming. Attesa una crescita moderata degli abbonati Disney Plus+ e stabilità nella redditività delle vendite di contenuti. Discorso diverso per il segmento Experience che potrebbe subire un ulteriore calo del reddito operativo.
Prezzi degli abbonamenti streaming verso un aumento
Rivisti in rialzo i prezzi negli Stati Uniti degli abbonamenti dei servizi streaming Disney Plus+, Hulu ed ESPN, con e senza pubblicità. L’obiettivo è quello di incoraggiare gli utenti a favorire le offerte “a pacchetto”, principalmente offrendo la combinazione Disney+ e Hulu con pubblicità che aumenterà di 1 dollaro al mese a 10,99 dollari, mentre la versione senza pubblicità resterà a 19,99 dollari, opzione che potrebbe essere presto “importata” anche in Europa.
Outlook grafico e performance del titolo Disney
Continuano le difficoltà per il titolo Disney quotato al NYSE che, dopo un periodo di forti ribassi – costato un -27% circa dai massimi relativi di aprile 2024 – ha subito un altro colpo a seguito del crollo generalizzato del mercato nelle ultime sedute. Timido rimbalzo a inizio settimana, nelle sedute che precedono la pubblicazione dei conti trimestrali.
Grafico che presenta quindi una trend di breve periodo a tendenza ribassista, caratterizzato dalla costruzione di un canale a pendenza negativa dopo l’impulso rialzista partito ad ottobre 2023 e culminato con i massimi relativi di marzo, quando il prezzo ha toccato il livello di $123,74. L’interruzione della fase positiva è avvenuta a seguito di una divergenza tra il grafico del prezzo e l’oscillatore RSI a 14 periodi, quest’ultimo giunto in area di iper-comprato influenzando la successiva discesa. La significatività del movimento correttivo viene anticipata dalla rottura sul grafico del RSI del supporto statico (in viola), successivamente confermata anche sulla serie storica dei prezzi dopo la discesa al di sotto del supporto statico (in giallo) in area $ 116,10. Fattispecie che si ripete in occasione del -9,51% registrato nella seduta del 7 maggio 2024 contestualmente alla pubblicazione dei conti Q2 2024. In questa seduta si osserva la simultanea rottura della trendline (in blu) di breve periodo e del supporto statico in area $106,75, nonché del supporto statico nel RSI a 14 periodi confermandone la significatività del movimento.
Giungendo alle ultime sedute il prezzo ha continuato a scendere segnando un -14,5% circa, rompendo diverse aree chiave. Ad oggi, dopo i recenti ribassi di mercato che hanno spinto l’oscillatore RSI in area iper-venduto, il prezzo ha cercato un timido rimbalzo ma senza riuscire a confermarsi al di sopra della resistenza statica (in giallo) in area $ 90,00. Situazione pertanto molto delicata in quanto i conti pubblicati potrebbero essere decisivi per definire un nuovo scenario di mercato, in entrambe le direzioni. Sicuramente anche il contesto generale avrà il suo peso, ma nel breve periodo è molto probabile che i movimenti più importanti siano da attribuirsi alla reazione degli operatori riguardo i numeri del trimestre.