Wall Street non si ferma, il Dow Jones tocca i nuovi massimi assoluti

Traguardo raggiunto, sin dalle prime battute della seduta, per il Dow Jones Industrial Average. L’indice delle 30 principali società di Wall Street si è portato sui nuovi massimi assoluti a 14.226,2 punti superando i picchi storici toccati nell’ottobre 2007 (14.164,53). Si tratta anche dei nuovi massimi intraday. Massimi dall’autunno 2007 anche per lo S&P 500 che viaggia in rialzo dello 0,69% a 1.535,76 punti. Per lo S&P 500 è massimi assoluti sono distanti circa 2 punti percentuali.
Tra pochi giorni, il 9 marzo, il bull market di Wall Street i 4 anni con lo S&P 500 che viaggia oltre il 125% sopra i minimi a 12 anni toccati a marzo 2009. la Borsa statunitense non ha pagato dazio al mancato accordo sul sequester, ossia i tagli automatici alla spesa pubblica per 85 miliardi di dollari nel 2013 scattati il 1° marzo e che raggiungeranno i 1.200 miliardi nell’arco del prossimo decennio. La Federal Reserve e il Congressional Budget Office hanno quantificato in uno 0,6 per cento l’impatto negativo sulla crescita nel corso di quest’anno.
Il rally, con un progresso di oltre il 7% da inizio anno, è stato sostenuto in questi mesi dal buon andamento dell’ultima stagione delle trimestrali con circa il 75% delle società dell’S&P 500 hanno riportato utili oltre le attese. Oggi i mercati sono sostenuti dalle notizie in arrivo dalla Cina che conferma il target di crescita al 7,5% anche per il 2013 e l’attesa che le banche centrali continueranno nelle misure straordinarie di stimolo monetario. Ieri il vice presidente banca centrale statunitense, Janet Yellen, ha rimarcato che una politica aggressiva di stimolo monetario da parte della Federal Reserve è giustificata dall’andamento al di sotto del proprio potenziale dell’economia statunitense. La Yellen ha evidenziato i pericoli di un lungo periodo di malessere economico. “Al momento – ha detto il numero due della Fed – la bilancia dei rischi richiede ancora una politica monetaria molto accomodante a sostegno di un più forte recupero economico e la crescita più rapida nel mercato del lavoro”.
Si profila un’altra giornata da record per Google che ha toccato in avvio un nuovo massimo storico a 838 dollari con la capitalizzazione di Borsa salita a 275 mld di dollari, la terza a Wall Street dopo Apple e Exxon Mobil. Da inizio anno Google ha già aggiornato per 19 volte in chiusura il massimo assoluto. Sono già due gli analisti che hanno indicato un target price per Google oltre il 1.000 dollari. Nel 2004 Google si quotò a 85 dollari per azione.
Andamento opposto per Apple che ieri ha chiuso sui minimi a oltre un anno con la capitalizzazione scesa sotto la soglia dei 400 mld di dollari. Da picchi storici dello scorso autunno Apple ha lasciato sul terreno oltre il 37%. Il titolo del colosso di Cupertino fa parte dello S&P 500 e non del Dow Jones e, pertanto, la sua debole performance ha contribuito al fatto che il Dow Jones abbia raggiunto i massimi storici prima dell’S&P 500.