Wall Street mai così bene a gennaio dal 1987, in arrivo test Fed e conti delle big tech
C’è anche lo zampino di un’ottima earning season nell’avvio d’anno sprint di Wall Street, mai così bene negli ultimi tre decenni nel primo mese dell’anno. I record toccati venerdì scorso hanno portato l’S&P 500 ad avere un saldo positivo da inizio anno del 7,5%, che se confermato a fine mese andrebbe a segnare il miglior gennaio dal lontano 1987. Oggi gli indici Usa hanno aperto in lieve calo (-0,2% il Dow Jones) in attesa della Fed e dei conti delle big hi-tech.
Utili sopra le attese per 8 società su 10
Oltre alla spinta della riforma fiscale Usa che fa bene sperare per le prospettive economiche, l’earning season sta andando anche questa volta oltre le attese del mercato: la crescita degli utili nel quarto trimestre 2017 è ora stimata del 13,2% per le società dell’S&P 500 (dati di Thomson Reuters), in aumento rispetto al 12% indicato a inizio anno prima dell’avvio dell’earning season. Considerando le 133 società dell’indice S&P 500 che hanno già riportato i risultati (dati al 26/1), quasi l’80% di queste ha superato le aspettative.
Giovedì tocca al peso massimo Apple
I prossimi test riguarderanno i pesi massimi della tecnologica che corrispondono anche con le società a maggiore capitalizzazione della Borsa statunitense. Apple, Alphabet (Google), Facebook, Microsoft e Amazon diffonderanno tutte i loro conti nei prossimi giorni.
Del gruppo dei “Faang”, ossia i cinque titoli tecnologici più popolari e più performanti del mercato – ovvero Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google (Alphabet) – con i numeri di Apple che saranno influenzati dagli effetti della riforma fiscale. Il colosso di Cupertino verserà 38 miliardi di dollari al fisco Usa per il rimpatrio dei fondi parcheggiati all’estero (si stima che Apple abbia circa 250 mld $ all’estero) e parallelamente farà partire maxi investimenti per 30 miliardi di dollari negli Stati Uniti con 20.000 nuovi posti di lavoro nell’arco dei prossimi 5 anni.
solo Netflix ha già tolto i veli dai conti dell’ultimo trimestre del 2017, andati oltre le attese a livello di ricavi con boom della crescita degli abbonati che ha spinto il titolo a segnare un balzo del 10%.
Oltre alle trimestrali, il mercato si concentrerà sulla riunione della Federal Reserve, l’ultima presieduta da Janet Yellen. Non è previsto alcun rialzo dei tassi in questa riunione, ma si guarderà a possibili indizi relativi al futuro percorso dei rialzi dei tassi. I rendimenti dei Treasury sono sui nuovi massimi pluriennali sull’attesa che la Fed e le altre principali banche centrali porteranno avanti politiche più restrittive in scia alla forza della congiuntura globale.
Venerdì la settimana andrà in archivio con le non farm payrolls di gennaio, attese a +178mila dopo il rallentamento a +148mila segnato a dicembre. Focus anche sui salari orari, una cui accelerazione renderebbe più forte l’attesa di più rialzi dei tassi da parte della Fed nel corso dell’anno. “I non Farm Payrolls di gennaio potrebbero risentire in qualche modo del brevissimo shutdown e delle condizioni climatiche avverse che hanno interessato gli Usa – argomenta Vincenzo Longo, Market Strategist di IG – . In Europa, il focus sarà sugli indici PMI e soprattutto sulle stime flash dell’inflazione di gennaio”.
Ecco l’agenda economica con gli eventi clou dei prossimi giorni:
Martedì 30 gennaio
Eurozona, PIL quarto trimestre
Germania, inflazione armonizzata.
Usa, indice prezzi case S&P
Trimestrali: McDonald’s, Pfizer, Banco Santander, CNH, SAP.
Mercoledì 31 gennaio
Cina, Caixin PMI manifatturiero e non manifatturiero
Eurozona, stima flash inflazione a gennaio
Eurozona, tasso di disoccupazione
Usa, scorte e produzione di greggio
Usa, decisione tassi della Federal Reserve
Trimestrali: Facebook, Microsoft, Siemens.
Giovedì 1 febbraio
Cina, PMI manifatturiero
Eurozona, PMI manifatturier
Usa, ISM manifatturiero
Usa, nuove richieste sussidi disoccupazione
Italia, immatricolazione nuove auto
Trimestrali: Alphabet, Amazon, Apple, Visa, Daimler, Ferrari, Shell, Unilever.
Venerdì 2 febbraio
Usa, variazione salari non agricoli (non farm payrolls)
Usa, tasso di disoccupazione
Usa, salario medio orario
Usa, trivellazione nuovi pozzi petroliferi
Trimestrali: Exxon Mobil, Deutsche Bank.