Notizie Indici e quotazioni Wall Street: inizio secondo trimestre peggiore da Grande Depressione, S&P perde media mobile 200 giorni

Wall Street: inizio secondo trimestre peggiore da Grande Depressione, S&P perde media mobile 200 giorni

3 Aprile 2018 08:34

Per Wall Street, l’inizio di aprile e del secondo trimestre dell’anno è stato il peggiore dal 1929, ovvero dalla Grande Depressione, con lo S&P precipitato sotto la media mobile in 200 giorni. E’ quanto risulta da un’analisi dei dati condotta da Bloomberg, che ha messo in evidenza come la perdita sofferta dall’indice S&P 500, nella sessione della vigilia, sia stata pari a -2,2%, al massimo dal -2,5% di 89 anni fa.

Quel sell off fu “il preludio di un crash devastante, che alla fine dell’anno si tradusse nella Grande Depressione. Bloomberg segnala a tal proposito che, allora, l’indice S&P 500 comprendeva solo 90 azioni.

Diversi i motivi del crollo di ieri: da un lato, l’intensificarsi delle tensioni commerciali, con la Cina che ha annunciato dazi doganali su 128 prodotti americani valutati $3 miliardi, in risposta alle tariffe di Donald Trump che hanno colpito prodotti cinesi per un valore fino a $60 miliardi.

Dall’altro lato, le continue critiche di Trump contro Amazon, accusata di pagare troppe poche tasse.

Le perdite di Amazon sono state le peggiori tra i titoli dello S&P 500, e hanno portato il colosso di Jeff Bezos a vedere polverizzato un valore di mercato di $75 miliardi, considerati gli smobilizzi che sono iniziati la scorsa settimana.

Altra protagonista della sessione è stata Intel, vittima della strategia “Kalamata” di Apple, che punterebbe – stando a indiscrezioni – a utilizzare i propri chip nei computer Mac a partire dal 2020. Il titolo Intel ha ceduto fino a -9,2%, riportando la flessione intraday più forte in più di due anni, per poi chiudere in ribasso del 6,4%, a $48,75.

Sicuramente, la discesa dello S&P 500 al di sotto della media mobile dei 200 giorni – tra l’altro per la prima volta dal 23 giugno del 2016, giorno in cui i britannici si sono recati alle urne per votare a favore della Brexit – è un campanello d’allarme. L’indice ha chiuso in flessione del 2,2%, a 2.581 punti, rispetto alla media mobile di 200 giorni a 2.589.

“L’abbiamo rotta, e ora siamo al di sotto di essa, (media mobile), fattore che mostra una fase di vero selling, e più ne rimarremo al di sotto, più aumenterà la probabilità di testare il minimo dello scorso 9 febbraio, attorno a 2.530″, ha detto Scott Redler, partner di T3Live.com.

Anche il Dow Jones e il Russell 200 sono scesi brevemente sotto la media mobile in 200 giorni, e anche al di sotto dei minimi di febbraio. Ma poi il Dow Jones, che è arrivato a perdere più di 750 punti, è riuscito a recuperare da quei livelli.

L’avversione al rischio ha portato gli investitori a rifugiarsi sui Treasuries, fattore che ha portato i tassi decennali a scendere al 2,72% e quelli a due anni al 2,23%. In calo anche il Dollar Index, che oscilla attorno al livello tecnico chiave di 90 punti.

Occhio intanto al VIX, l’indice della paura di Wall Street, che è stato interessato da una nuova impennata, volando fino a +18% appena al di sotto di 24 punti, dopo essere salito fino al massimo intraday di 25,72.