News Indici e quotazioni Wall Street futures in rialzo post minute Fed. Buy scatenati su Nvidia (+10%) e Alibaba

Wall Street futures in rialzo post minute Fed. Buy scatenati su Nvidia (+10%) e Alibaba

23 Febbraio 2023 14:08

A Wall Street i futures sui principali indici azionari Usa sono in rialzo. Alle 14.02 ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono dello 0,23%; i futures sullo S&P 500 sono in crescita dello 0,44% e i futures sul Nasdaq avanzano dello 0,89%.

Tra i titoli, boom di acquisti sul titolo del gigante dell’e-commerce cinese Alibaba, scambiato anche alla borsa di New York, e in rialzo di quasi +6%.

Le quotazioni volano in premercato dopo che il colosso made in China ha annunciato di aver concluso il suo terzo trimestre fiscale, relativo al periodo compreso tra ottobre e dicembre del 2022, con un fatturato di 247,76 miliardi di yuan (l’equivalente di $35,92 miliardi), rispetto ai 245,18 miliardi di yuan attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv, in crescita del 2% su base annua.

L’utile per ADR di Alibaba è stato pari a 19,26 yuan, molto meglio dei 16,26 yuan stimati e in crescita del 14% su base annua.

L’utile netto complessivo di Alibaba è ammontato a 46,82 miliardi di yuan, in rialzo del 69% su base annua.

Forti acquisti anche sul titolo Nvidia, che schizza di oltre +10%, dopo che il produttore di chip ha annunciato una trimestrale che ha battuto l’outlook degli analisti. Da inizio anno, Nvidia ha registrato la miglior performance all’interno del Philadelphia Stock Exchange Semiconductor Index, con un rialzo del 42% (contro il +14% dell’indice dei semiconduttori). L’azienda californiana è così tornata ad essere il produttore di chip più capitalizzato al mondo, con una market cap di 510 miliardi di dollari.

Dal fronte macro, rese note ieri sera le minute della Fed guidata da Jerome Powell, relative all’ultima riunione del Fomc del 31 gennaio-1° febbraio, che si è conclusa con l’annuncio di un rialzo dei tassi di interesse Usa di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 4,5% e il 4,75%, record dall’ottobre del 2007.

Dalle minite è emerso che “i rischi sull’outlook dell’inflazione puntano verso l’alto”. Tali rischi includono il “reopening dell’economia cinese” successivo all’abbandono della politica Zero Covid della Cina” e la “guerra in Ucraina”.

Non solo. Nell’ultima riunione del Fomc di inizi febbraio “alcuni esponenti erano favorevoli a una stretta di 50 punti base”, dunque più aggressiva di quella di 25 punti varata da Powell & Co.

Sono soprattutto i tassi dei Treasuries Usa a prezzare una Fed più hawkish: in particolare, i tassi dei Treasuries a 10 anni salgono al 3,951%, mentre i tassi dei Treasuries a due anni sono in rialzo al 4,706%.