Wal Mart porta sollievo a Wall Street
Ci sono buone possibilità che oggi i mercati azionari statunitensi mettano la parola fine alla serie di ribassi che li sta caratterizzando ormai da quattro sedute consecutive e che hanno portato l’indice Dow Jones a chiudere al di sotto dei 13mila punti per la prima volta dalla metà di agosto. Fondamentali i numeri presentati prima dell’apertura da Wal Mart, il più grande distributore al dettaglio del mondo. Sorprendendo tutte le attese, il retailer ha annunciato una crescita dell’utile nel terzo trimestre dell’8%. Un risultato ancora più importante in quanto giunto alla vigilia dell’inizio della stagione dello shopping natalizio e che rassicura sull’attuale assenza di impatti sui consumi della crisi dei mutui sub-prime. I maggiori indici statunitensi mostrano così rialzi superiori al punto percentuale.
Wal-Mart Stores ha archiviato il terzo trimestre, chiuso il 31 ottobre 2007, con un utile netto di 2,86 miliardi di dollari (pari a 70 centesimi per azione), in rialzo rispetto ai 2,65 miliardi (62 centesimi per azione) dello stesso periodo dell’anno precedente. Aumentate anche le vendite nette, che si sono attestate a quota 90,9 miliardi di dollari, in progresso di quasi nove punti percentuali (+8,8%) rispetto all’analogo periodo del 2006. “I nostri risultati riflettono il miglioramento delle performance delle nostre operazioni negli Stati Uniti”. È questo il commento di Lee Scott, presidente e amministratore delegato di Wal-Mart. Positive anche le prospettive per il quarto trimestre. Wal-Mart ha stimato un utile per azione (eps) compreso tra 99 centesimi e 1,03 dollari, mentre per l’intero esercizio, è previsto un eps pari a 3,13-3,17 dollari. Informazioni in qualche modo contrastanti sull’andamento del commercio al dettaglio sono arrivate però dalla rilevazione settimanale dell’International Council of Shopping Centers in collaborazione con Ubs. Secondo la rilevazione le vendite delle catene commerciali nell’ultima settimana hanno registrato un incremento del 2,7%, subendo però una contrazione dello 0,5% rispetto alla settimana precedente.