Notizie Notizie Mondo Il credit crunch fa ancora paura agli Usa: trema E-trade, Blackstone ai minimi da Ipo

Il credit crunch fa ancora paura agli Usa: trema E-trade, Blackstone ai minimi da Ipo

12 Novembre 2007 16:20

Non passa giorno senza che una nuova istituzione finanziaria si aggiunga al conteggio delle vittime della crisi del credito negli Stati Uniti.


Dopo le banche Citigroup e Merrill Lynch, oggi è stata la volta di uno dei più importanti broker on-line: E-trade. Non è stata però l’unica novità degna di nota della giornata. Il quotidiano londinese Times ha infatti avanzato l’ipotesi di svalutazioni per 1 miliardo di dollari a carico di Hsbc, mentre Countrywide Financial ha avvertito in una comunicazione alle autorità che il suo accesso al mercato del debito sarebbe severamente limitato da una discesa del rating sotto l’investment grade. Da ultimo, anche il gruppo di private equity Blackstone ha riportato una perdita trimestrale inaspettata.


 


La crisi dei mutui subprime sta presentando un conto salato soprattutto a E-Trade Financial. In questo momento i titoli del broker on-line statunitense stanno letteralmente precipitando a Wall Street, con un ribasso superiore ai 50 punti percentuali a 3,98 dollari). Un caduta libera arrivata dopo che la società ha annunciato, nella serata di venerdì, svalutazioni superiori a quelle già rivelate nelle scorse settimane. In dettaglio, la società a stelle e strisce ha svelato che sarà costretta a rivedere al ribasso il fair value del suo portafoglio di cartolarizzazioni garantite da mutui immobiliari per un valore pari a circa di 3 miliardi di dollari.


Ma le cattive notizie – come si suol dire – non arrivano mai da sole. Questa mattina per il broker è arrivata la bocciatura di Citigroup, che ha ridotto la raccomandazione da hold (tenere in portafoglio) a sell (vendere) e ha, al tempo stesso, tagliato il prezzo obiettivo da 13 a 7,50 euro, scontando esplicitamente per il broker un rischio di bancarotta pari al 15%. ” Il management ha abbassato per la quinta volta in soli otto mese le previsioni sui guadagni – spiega Prashant Bhatia, analista di Citigroup – e con l’ultimo ribasso di venerdì è venuta a mancare la fiducia nell’amministratore delegato, nel presidente e in tutti i componenti del consiglio di amministrazione. Adesso, il punto di svolta sarà più importante è come reagiranno i clienti”. 


 


Male a Wall Street anche Blackstone, ma non, diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare, per un blocco dell’attività di buyout conseguente alla crisi del credito, quanto per i problemi nell’immobiliare. Il più grande gruppo di private equity del mondo ha chiuso il terzo trimestre con una perdita di 113,2 milioni, contro un utile di 372,5 milioni di 12 mesi prima, pari a una perdita per azione di 44 centesimi. Il fatturato della divisione private equity è aumentato del 42% a 277,3 milioni. E uno dei due fondatori del gruppo, Stephen Scwarzman, si è espresso ancora in termini ottimistici: “La volubilità degli investitori circa prestiti e bond per finanziare i buyouts hanno reso difficoltose le transazioni più grandi, comunque le compagnie interessata a vendere hanno ridotto le loro aspettative di prezzo”. Ad aver fatto la parte del leone nella formazione delle perdite è stato il real estate, il cui fatturato è calato del 44%, intaccando i conti delle altre divisioni. Vanno poi considerati oneri per compensi in azioni legati all’Ipo della società effettuata nel giugno scorso. Al netto di tali voci l’utile sarebbe ammontato a 234 milioni. L’attività del gruppo si è inoltre mostrata vigorosa. Il fatturato è salito a 526,7 milioni dai 461,5 di un anno fa, sospinti in particolare dalle aumentate commissioni di gestione e per consulenze. Le azioni Blackstone cedono circa sette punti percentuali, dopo essere scese al livello più basso dalla loro quotazione avvenuta in giugno a 31 dollari, toccando i 21,55 dollari.

 

Daniela La Cava e Marco Barlassina