Notizie Notizie Italia Voto Emilia fa esultare spread e banche. Ma Barclays avverte: un sollievo solo di breve, incognita su cosa sceglierà M5S a marzo

Voto Emilia fa esultare spread e banche. Ma Barclays avverte: un sollievo solo di breve, incognita su cosa sceglierà M5S a marzo

27 Gennaio 2020 10:33

Fitti acquisti sul settore bancario che beneficia del forte calo dello spread dopo lesito delle elezioni in Emilia. Lo spread Btp-Bund è sceso repentinamente queste mattina in area 140 pb con tasso del Btp a 10 anni sui minimi a due mesi e mezzo in area 1,05%. La sconfitta di Salvini in Emilia implica una forte diminuzione del rischio di elezioni anticipate in Italia e rafforza la posizione del Pd all’interno dell’attuale coalizione di governo alla luce della debacle del M5S.

Sul parterre di Piazza Affari sale di quasi l’1% Banco Bpm. Bene anche le due big bancarie: +0,51% Unicredit e +0,88% a 2,298 euro per Intesa Sanpaolo. Bene anche UBI Banca (+0,9%) che ha annunciato che il Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del nuovo Piano Industriale si riunirà il 17 febbraio. La presentazione del Piano avverrà lo stesso giorno.

Tra gli altri titoli beneficia dell’effetto spread anche Poste Italiane (+1,75% a 10,77 euro). In calo Atlantia (-0,9%) che però potrebbe trarre giovamento dall’eventuale rafforzamento della posizione del Pd all’interno dell’attuale coalizione di governo. In generale Piazza Affari viaggia comunque in rosso (-0,97%) con i mercati globali che tornano a essere fortemente preoccupati relativamente all’accelerazione del contagio del coronavirus e i possibili impatti sulla crescita del Pil cinese.

Analisti valutano effetti del voto su durata governo e nuove priorità

“Il PD esce rafforzato dall’esito elettorale in un confronto tornato bipolare – rimarcano gli analisti di Equita Sim – e il suo peso nel governo centrale è destinato a salire, vista anche la debacle 5stelle. A nostro avviso questo ha conseguenze positive per le istanze più moderate e riformiste del governo, per esempio sui temi relativi alle concessioni autostradali, all’acqua pubblica (utilities) o agli investimenti infrastrutturali”.

Dello stesso parere Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia: “La vittoria del centrosinistra nelle elezioni regionali in Emilia Romagna, con un distacco ben superiore rispetto agli ultimi sondaggi, diminuisce significativamente le probabilità di una crisi di governo nei prossimi mesi. Lo scenario più probabile è quello di una continuazione forzata della coalizione di maggioranza di Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali per arrivare se non a fine legislatura (inizio 2023) almeno alle elezioni del nuovo presidente della repubblica (gennaio 2022)“.

Il report post-voto regionale di Barclays rimarca come i risultati di ieri siano di notevole importanza per la longevità dell’attuale coalizione di governo “in quanto consentiranno al PD di rivendicare la vittoria su due fronti: a livello regionale, in quanto mantiene il controllo sul suo “bastione rosso”, e a livello nazionale, nella misura in cui come una vittoria della Lega avrebbe sollevato molti dubbi sulla longevità della coalizione”.

Dagli Stati Generali al referendum, i prossimi test

Barclays rimarca però che la natura del M5S dopo l’addio di Di Maio sarà determinante per la longevità del governo. “Le dimissioni di Di Maio come leader del M5S sono un momento cruciale per il partito per rifocalizzare la sua strategia e struttura di leadership per eliminare gli ostacoli che hanno portato molti parlamentari (11 in totale) a lasciare il gruppo dall’inizio della legislatura – si legge nel report di Barclays – . In effetti, è un’opportunità per Grillo e Conte di riposizionare il partito all’interno del centro-sinistra, piuttosto che come una “terza via” (come sostenuta da Di Maio) tra la sinistra e la destra. Un evento chiave da tenere d’occhio è l‘assemblea nazionale M5S (Stati Generali) che si terrà dal 12 al 15 marzo, quando la via da seguire per il movimento sarà al centro della scena”.

“Questo è un breve sospiro di sollievo”, conclude Barclays che guardando avanti ritiene che le elezioni regionali rischiano di continuare a scuotere il governo nazionale con ben sei voti regionali in programma nei prossimi mesi. Inoltre, il referendum costituzionale sulla riduzione del numero di parlamentari dovrebbe svolgersi tra metà marzo e giugno e potrebbe portare ulteriore tensione politica”.