Vertice Ue: nuovo piano di salvataggio per la Grecia
Maggiore flessibilità per l’Efsf. Per migliorarne l’efficacia e contrastare il rischio contagio il fondo salva stati potrà intervenire finanziando la ricapitalizzazione degli istituti finanziari attraverso i prestiti ai governi e intervenendo sui mercati secondari.
Coinvolgimento del settore privato: anche le banche scendono in campo
Secondo quanto si apprende da un comunicato, il contributo totale netto dei privati è stimato a 106 miliardi nel periodo 2011-2019. “La Grecia necessita di una soluzione eccezionale e senza uguali”, hanno ribadito i big dell’Area euro, riferendosi al coinvolgimento delle banche.
Piano Marshall del nuovo millennio
Un “Piano Marshall” europeo dei nostri giorni. Nel documento finale diffuso al termine del lungo vertice i paesi dell’Area Euro hanno lanciato un monito “per una strategia di crescita e di investimenti per la Grecia”. “Ci rallegriamo della decisione della Commissione di creare una task force che collabori con le autorità greche per orientare i fondi strutturali alla competitività e crescita, alla creazione di posti di lavoro e alla formazione”, si legge nella nota. “Gli Stati membri e la Commissione mobiliteranno immediatamente tutte le risorse necessarie per mettere a disposizione della Grecia un’assistenza tecnica eccezionale che la aiuti ad attuare le riforme”. La Commissione riferirà in ottobre sui progressi conseguiti su questo fronte.
Il piano sembra sufficiente ad allentare le tensioni dei mercati, almeno nel breve termine. Questo il commento che arriva da Intesa Sanpaolo in scia al nuovo programma di salvataggio alla Grecia deciso ieri sera. Vengono definiti “confortanti” l’aumento di poteri e di flessibilità di intervento dell’Efsf, con la possibilità da parte del fondo salva stati di acquistare titoli sul mercato secondario e di agire in modo precauzionale, e l’avere trovato una soluzione sul coinvolgimento del settore privato che consente alla Grecia di ridurre il peso del debito e di non dover far fronte a scadenze nei prossimi 10 anni. Secondo la banca italiana rimangono anche dei rischi derivanti dagli effetti sul mercato in caso di eventuale “selective default” conseguente alle operazioni di swap o rollover del debito da parte dei privati. “Nel medio termine, il peso del debito sulla Grecia rimane enorme e continuerà a rappresentare un rischio per l’area – sottolineano da Intesa Sanpaolo – Tuttavia l’accordo sembrerebbe raggiungere l’obiettivo di contenere la crisi e limitare i rischi di contagio”.