Notizie Notizie Mondo Vertice Ue: nuovo piano di salvataggio per la Grecia

Vertice Ue: nuovo piano di salvataggio per la Grecia

22 Luglio 2011 07:34

Un nuovo salvagente è stato lanciato in soccorso della Grecia. Ieri sera, al termine di un lungo incontro, durato oltre 7 ore, i grandi d’Europa hanno raggiunto un accordo per salvare il Paese ellenico, e scongiurare il tanto temuto default. Aiuti bis e un “Piano Marshall” dei giorni nostri per rilanciare la crescita di Atene. Così l’Eurozona ha deciso di rispondere a quella che viene definita “una situazione unica e grave della Grecia”.

A distanza di oltre un anno, dopo i 110 miliardi concessi nel maggio del 2010, l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale (Fmi) sono pronti a sostenere per la seconda volta Atene con un pacchetto di aiuti complessivo di pari a 160 miliardi euro. Nel dettaglio 109 miliardi a carico dell’area Euro e dell’Fmi, e la rimanente parte a carico di un intervento volontario delle banche.
I grandi della Zona Euro hanno deciso di prorogare al massimo la scadenza dei futuri prestiti accordati all’Efsf, il fondo salva stati, passando dagli attuali 7,5 anni a un minimo di 15 anni e fino a un massimo di 30 anni. Il tasso d’interesse diventerà meno oneroso, al 3,5%, in calo dal precedente 4,8%.  Gli stessi tassi e le medesime scadenze di prestito che saranno applicati anche al Portogallo e all’Irlanda.


Maggiore flessibilità per l’Efsf. Per migliorarne l’efficacia e contrastare il rischio contagio il fondo salva stati potrà intervenire finanziando la ricapitalizzazione degli istituti finanziari attraverso i prestiti ai governi  e intervenendo sui mercati secondari.

Coinvolgimento del settore privato: anche le banche scendono in campo


Come voluto fortemente dalla Germania, anche il settore privato verrà coinvolto. “Il settore finanziario si è detto disposto a sostenere la Grecia, su base volontaria,  con una gamma di opzioni che rafforzino ulteriormente la sostenibilità globale”, si legge nella nota diffusa ieri sera da Bruxelles.

Il contributo netto del settore privato dovrebbe ammontare intorno ai 37 miliardi di euro. Viene anche citato un programma di riacquisto titoli pari a 12,6 miliardi. La Grecia avrà la possibilità di procedere al riacquisto dei titoli di Stato emessi.
Secondo quanto si apprende da un comunicato, il contributo totale netto dei privati è stimato a 106 miliardi nel periodo 2011-2019. “La Grecia necessita di una soluzione eccezionale e senza uguali”, hanno ribadito i big dell’Area euro, riferendosi al coinvolgimento delle banche.

Piano Marshall del nuovo millennio


Un “Piano Marshall” europeo dei nostri giorni. Nel documento finale diffuso al termine del lungo vertice i paesi dell’Area Euro hanno lanciato un monito “per una strategia di crescita e di investimenti per la Grecia”. “Ci rallegriamo della decisione della Commissione di creare una task force che collabori con le autorità greche per orientare i fondi strutturali alla competitività e crescita, alla creazione di posti di lavoro e alla formazione”, si legge nella nota.  “Gli Stati membri e la Commissione mobiliteranno immediatamente tutte le risorse necessarie per mettere a disposizione della Grecia un’assistenza tecnica eccezionale che la aiuti ad attuare le riforme”. La Commissione riferirà in ottobre sui progressi conseguiti su questo fronte.


Nella nota diffusa ieri dal Consiglio dell’Unione europea spazio anche a un commento sulla crescita della Zona Euro. “In tutti i paesi eccetto quelli che partecipano a un programma, il disavanzo pubblico sarà portato al di sotto del 3% al più tardi entro il 2013”. In questo contesto, è stato accolto con favore il pacchetto di misure di bilancio recentemente presentato dal governo italiano, che gli consentirà di portare il disavanzo al di sotto del 3% nel 2012 e di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014.

 


Il piano sembra sufficiente ad allentare le tensioni dei mercati, almeno nel breve termine. Questo il commento che arriva da Intesa Sanpaolo in scia al nuovo programma di salvataggio alla Grecia deciso ieri sera. Vengono definiti “confortanti” l’aumento di poteri e di flessibilità di intervento dell’Efsf, con la possibilità da parte del fondo salva stati di acquistare titoli sul mercato secondario e di agire in modo precauzionale, e  l’avere trovato una soluzione sul coinvolgimento del settore privato che consente alla Grecia di ridurre il peso del debito e di non dover far fronte a scadenze nei prossimi 10 anni. Secondo la banca italiana rimangono anche dei rischi derivanti dagli effetti sul mercato in caso di eventuale “selective default” conseguente alle operazioni di swap o rollover del debito da parte dei privati. “Nel medio termine, il peso del debito sulla Grecia rimane enorme e continuerà a rappresentare un rischio per l’area – sottolineano da Intesa Sanpaolo – Tuttavia l’accordo sembrerebbe raggiungere l’obiettivo di contenere la crisi e limitare i rischi di contagio”.

 

(Notizia aggiornata alle 10.20)