Valute emergenti: nuove sofferenze in vista se il dollaro si rafforza?
L’aumento delle aspettative per un rialzo del tasso sui Fed funds nel breve termine rafforza il dollaro. Le valute emergenti potrebbero finire di nuovo sotto pressione ma senza rompere i minimi 2015
L’accelerazione della Federal Reserve verso il prossimo rialzo dei tassi di interesse non ha scosso i mercati finanziari. In precedenti occasioni si era assistito a un netto incremento della volatilità. È un segnale che qualcosa è cambiato. “La view degli investitori – spiega Pierre Olivier Beffy, chief economist di Exane BNP Paribas – è passata nell’arco di 3 settimane da timori deflazionistici ad aspettative di una reflazione sul breve termine”.
Il dollaro ha beneficiato dell’incremento delle aspettative. Da inizio maggio il dollar index ha guadagnato quasi 3 punti percentuali e mezzo. Il cambio euro/dollaro è passato da area 1,15 a 1,11. Insieme al dollaro “la pendenza della curva dei rendimenti dovrebbe aumentare sul breve termine”.
Se per le economie occidentali l’invocata reflazione potrebbe essere finalmente arrivata, per i Paesi emergenti l’aumento dei tassi di interesse e il rafforzamento del dollaro sono una preoccupazione. “Sussiste il rischio – avverte Beffy – di deflussi di capitale dopo i significativi flussi in entrata registrati nei mesi scorsi. Il dollaro più forte è di solito una cattiva notizia per i Paesi emergenti. Le tensioni sui mercati nell’ultimo anno hanno dato una dolorosa riprova di questa causalità negativa. Per questo motivo, dopo i notevoli flussi di capitale in entrata, sarà importante analizzare i flussi in uscita nel corso dei prossimi trimestri”.
Attenzione ai minimi 2015
Non è detto che le valute dei Paesi emergenti subiscano una disfatta. Sono destinate a perdere terreno ma non è detto che scendano sotto i minimi 2015. “Se osservate su un orizzonte temporale di 5-10 anni – puntualizza il capo economista di Exane BNP Paribas – sembrano a sconto. Sebbene i modelli sulle valute dovrebbero essere presi con le molle, la nostra analisi suggerisce come un paniere di principali valute emergenti quoti attualmente a sconto del 10-15% in termini reali rispetto al dollaro. Questo rappresenta lo sconto maggiore dalla fine del 2002”. Tra le più scontate le valute di Malesia, Tailandia, Corea, Russia e Cile.
“A nostro avviso – conclude Beffy – l’eurusd potrebbe andare verso 1,05 entro la fine dell’anno, un livello già raggiunto nel novembre scorso. Per questo motivo le valute emergenti potrebbero deprezzarsi senza però rompere i minimi dello scorso anno”.
L’andamento del dollar index