Usa, India ed obbligazionario quality: i trend ETF globali da tenere d’occhio nel 2025
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Il 2024 è stato caratterizzato da una volatilità macroeconomica e geopolitica costante, mentre i mercati sviluppati e alcuni mercati emergenti hanno tratto beneficio dal trend in crescita dell’intelligenza artificiale (IA). Jason Xavier, Head of EMEA & Asia ETF Capital Markets di Franklin Templeton, ci guida attraverso i trend da monitorare nel 2025, un anno che, a detta dell’esperto, potrebbe essere anch’esso di transizione, con un nuovo allentamento della politica monetaria nei mercati sviluppati e i riflettori degli investimenti ancora puntati su temi come l’IA, la sua filiera, il settore e l’infrastruttura. Naturalmente, dice Xavier, rimane una certa incertezza politica a proposito degli Usa nonché continue tensioni geopolitiche, che aggiungeranno un po’ di pepe… e volatilità. E tutto questo si riflette sul mercato degli ETF.
Come andrà il mercato ETF per il 2025
Partendo dagli ETF azionari statunitensi e dei mercati sviluppati, questi dice l’esperto di Franklin Templeton, vedranno un aumento delle masse in gestione (AUM).
L’anno scorso, in questo periodo, eravamo di fronte al rallentamento dell’inflazione globale e ai tagli dei tassi di interesse, in un contesto di indebolimento dei dati sull’occupazione, suggerendo un possibile atterraggio duro per l’economia statunitense. Sebbene l’inflazione sia rimasta persistente per la maggior parte di quest’anno, i mercati del lavoro hanno mostrato una crescente resilienza, pertanto il tema dell’atterraggio duro è stato messo da parte (per ora—ne parleremo più avanti). Considerando l’intero 2024, l’indice S&P 500 potrebbe benissimo chiudere l’anno avendo raggiunto più di 50 massimi storici. Il cosiddetto “toro dell’IA” del 2024 seguirà evidentemente la stessa tendenza nel 2025, con le grandi aziende tecnologiche globali in prima linea e, più di recente, ampliando le opportunità di investimento all’infrastruttura di supporto al settore dell’IA. Oltre a quelle all’interno della filiera dell’IA, le multinazionali che possono sviluppare soluzioni interne o implementare efficacemente strumenti esterni dovrebbero essere in grado di beneficiare dei guadagni di produttività e dei vantaggi di flussi di cassa aggiuntivi. Questo, insieme al continuo allentamento della politica monetaria nei mercati sviluppati, suggerisce che gli investitori farebbero bene a prendere il toro per le corna nel 2025 e ottenere un’esposizione globale ampia a questo trend che sta trasformando i mercati sviluppati.
Il ruolo dei mercati emergenti
Per ciò che invece riguarda gli ETF sui singoli paesi nei mercati emergenti, questi performeranno meglio delle allocazioni broad. “Il secondo mandato di Trump potrebbe portare a significativi impatti economici e di mercato, con l’agenda del partito repubblicano ben focalizzata su dazi elevati. Quest’agenda” continua l’esperto “potrebbe influenzare pesantemente l’industria, soprattutto per gli Stati Uniti e la Cina”.
“Una cosa che crediamo sia certa nel 2025 è che le acque continueranno ad essere agitate in Estremo Oriente. Pertanto, continuiamo ad essere ottimisti sulle economie emergenti ricche di tecnologia come Corea del Sud, Taiwan e, a seconda di ulteriori stimoli eccezionali, la Cina”. Focus sull’India che potrebbe essere la nuova Cina.
“L’India è la nuova India!” Si prevede che continui a crescere, grazie all’attenzione del paese sulla tecnologia e sulla digitalizzazione, supportata da una demografia favorevole, una classe media in aumento e un forte consumo domestico” continua l’esperto di Franklin Templeton.
L’appetito per l’obbligazionario IG
Infine uno sguardo agli ETF obbligazionari corporate investment-grade (IG) di Stati Uniti ed Europa che, dice l’esperto, potrebbero essere dei catalizzatori di masse. Secondo l’analista, “un altro anno di relativa stabilità economica, segnata da bassi default aziendali e circostanze indicative di utili aziendali ottimisti, sta aiutando l’economia statunitense a raggiungere potenzialmente un “atterraggio morbido” (ossia un’economia che rallenta, permettendo all’inflazione di diminuire, senza scadere in una recessione)”.
“Storicamente, un atterraggio morbido combinato con un continuo allentamento è stato un motore positivo sia per i mercati azionari che obbligazionari. In questo contesto, manteniamo un approccio più attivo al reddito fisso e riteniamo che l’obbligazionario quality USA ed Euro IG a gestione attiva abbia un potenziale di sovraperformance nei prossimi 12 mesi” conclude Xavier.