Notizie Notizie Mondo Usa: Bernanke, inflazione e mercato immobiliare le minacce alla crescita

Usa: Bernanke, inflazione e mercato immobiliare le minacce alla crescita

5 Giugno 2007 14:11

Il presidente della Federal Reserve (Fed), Ben Bernanke, si attende che nei mesi a venire la locomotiva americana sbuffi, ma senza troppo entusiasmo. Lo ha dichiarato nel suo intervento in teleconferenza alla International monetary conference a Città del Capo, in Sud Africa. In estrema sintesi, il numero uno della Fed può essere collocato nella schiera dei “moderatamente ottimisti”: “In media nei prossimi trimestri ci aspettiamo che l’economia avanzi a passo moderato, vicino o appena sotto il trend (individuato generalmente dagli economisti in un tasso di crescita annualizzato del Prodotto interno lordo pari al 3%, ndr)”.


Un elemento che tuttavia potrebbe frenare la crescita dell’economia è l’inflazione: se il tasso di crescita dei prezzi, al netto di alimentari ed energia (la cosiddetta inflazione “core”), non rallenterà, il quadro macroenomico potrebbe farsi complicato. “Nonostante che appaia probabile che l’inflazione core scenda gradualmente nel corso del tempo – ha affermato Bernanke – i rischi rispetto a questa previsione sono di un’accelerazione”. “In particolare – ha aggiunto il successore di Alan Greenspan alla Fed – il tasso di utilizzo delle risorse, che rimane elevato, suggerisce che il livello della domanda finale potrebbe essere ancora alto rispetto alla sottostante capacità produttiva dell’economia”.
   
Tra l’altro a offuscare il quadro macroenomico di crescita moderata potrebbe anche essere il settore immobiliare e questo capitolo è quello su cui Bernanke ha speso più parole. La debolezza del comparto infatti potrebbe minare la crescita del Pil per più tempo del previsto e una attenta lettura dei dati del mercato immobiliare indica proprio che nei primi quattro mesi dell’anno in corso c’è stata una battuta di arresto. “L’aggiustamento del settore immobiliare – ha commentato il numero uno dell’autorità monetaria per eccellenza degli States – è ancora in corso e il rallentamento dell’edilizia residenziale ora sembra destinato a rappresentare un freno per la crescita economica più a lungo di quanto si ritenesse prima”. Nonostante gli allarmi lanciati, Bernanke ha preferito concludere il proprio discorso con una nota di ottimismo sul mercato immobiliare: “I fattori fondamentali, che includono una solida crescita dei redditi e interessi da pagare sui mutui relativamente bassi, dovrebbero in ultima analisi supportare la domanda di case, e, a quel punto, le preoccupazioni legate al settore subprime (quello con maggiori probabilità di insolvenza, ndr) difficilmente avrebbero modo di riversarsi seriamente sull’economia o sul sistema finanziario”.


Intanto, la Borsa di Wall Street, che ha da poco dato inizio alle danze del 5 giugno, viaggia all’insegna della debolezza: alle 16.00 circa ora italiana il Dow Jones industrial average cede sul terreno lo -0,45% a 13.614 punti, l’S&P500 (che aveva aperto la seduta con un ribasso dello 0,19%) scende dello 0,39% a 1.533 punti e il Nasdaq composite si muove in ribasso dello 0,49% a quota 2.608 punti.