Notizie Notizie Italia UnipolSai: sovraperforma il comparto e sfoggia un dividendo al top

UnipolSai: sovraperforma il comparto e sfoggia un dividendo al top

29 Marzo 2019 16:00

UnipolSai è sicuramente tra i titoli che hanno meglio performato da inizio anno, con un guadagno circa del 20% e una sovraperformance sul Ftse Mib circa del 5%. Sovraperformance che sale al 9% se si confronta l’andamento del titolo con quello del comparto assicurativo europeo (Euro Stoxx Insurance). A spingere in Borsa la società presieduta da Carlo Cimbri è stato il favore degli operatori legato ad alcuni fattori chiave.

Miglior rapporto rischio rendimento del dividendo nel Ftse Mib e multipli in linea coi peer

Particolarmente prezioso per gli investitori è il capitolo dividendo. Ricordiamo infatti che il Cda di UnipolSai proporrà all’Assemblea (17 aprile 2019) una cedola di 0,145 euro per azione, pari ad un dividend yield di oltre il 6%. Rendimento che vale ad UnipolSai il podio (terzo posto) tra i titoli con miglior dividend yield 2019 del Ftse Mib. Ma c’è molto di più perché UnipolSai sembra essere anche un titolo che si presta molto bene a strategie di lungo periodo. Infatti, il rapporto rischio rendimento degli ultimi 5 anni del dividendo di UnipolSai è il migliore del Ftse Mib (vedi studio da noi pubblicato e dedicato ai dividendi di Piazza Affari al seguente link).

 

Inoltre, il titolo ha beneficiato anche di uno sconto sostanzioso rispetto ai peer sul P/E 2019 che, a inizio anno era intorno alle 9 volte, contro una media di 13 delle compagnie europee danni. Col forte rialzo dei prezzi dell’azione, tale indicatore si è incrementato, pur mantenendosi in linea con i peer sia per il 2019 che per il 2020.

 

Conti in crescita e focalizzazione sull’assicurativo

Sicuramente a spingere in Borsa il titolo vi è stato anche il buon andamento del gruppo nel 2018. In particolare, l’utile consolidato nell’anno si è attestato a 948 milioni (+76% a/a), ed anche escludendo la plusvalenza di 309 milioni per la cessione della partecipazione posseduta in Popolare Vita, l’utile rimane ben al di sopra di quello del pari periodo 2017. Anche la solidità patrimoniale non ha risentito più di tanto delle turbolenze sui Titoli di Stato nella seconda metà 2018 ed il solvency ratio infatti è rimasto solido al 202%.

 

Al mercato inoltre è piaciuta la notizia data l’8 febbraio di quest’anno della vendita di Unipol Banca da parte di Unipol (la holding che controlla UnipolSai) a BPER Banca. Mossa che di fatto ha alleggerito il gruppo da un istituto di credito che non ha performato bene negli ultimi anni e concentrato ancora di più le energie della società sul comparto assicurativo, in linea con quanto più volte dichiarato dal Management del Gruppo.

Battuti i target di Piano

Prossimo market mover importante per il titolo sarà sicuramente la pubblicazione del nuovo piano industriale 2019-2021 previsto per il 10 maggio di quest’anno. Probabilmente la concentrazione sul core business assicurativo assumerà ancora maggior rilievo, dopo la vendita di Unipol Banca.

 

Molta l’attesa del mercato, anche in virtù del fatto che il management ha superato i target principali dichiarati nel vecchio Piano Industriale 2016-2018. Infatti, nel periodo UnipolSai ha raggiunto un utile cumulato di circa 1,9 miliardi, contro il range di 1,4-1,6 miliardi dichiarato. Risultato che ha permesso una distribuzione agli azionisti maggiore delle attese. Il management infatti aveva come obiettivo quello di distribuire 1 miliardo di dividendi, mentre i dividendi distribuiti sono stati pari a 1,173 miliardi.

E sempre nel periodo di piano il management ha saputo consolidare la leadership sul comparto danni, con una quota del 21% in Italia ed ha conquistato quella relativa alla vendita di prodotti assicurativi con black box, raggiungendo le 3,8 milioni di polizze vendute fino ad oggi. Ricordiamo anche il risultato che il management ha ottenuto in termini di brand reputation. Unipol infatti è stata la prima azienda italiana per reputazione nel settore finanziario secondo la classifica 2018 Italy RepTrak®.

Sono diverse le sfide di cui il nuovo Piano Industriale dovrà tener conto

Che il Business Plan sia molto atteso dagli operatori di Borsa ce lo confermano anche le tante sfide che nei prossimi anni impegneranno il comparto assicurativo italiano e dunque anche UnipolSai.

 

Diverse infatti sono le criticità che il gruppo potrà dover affrontare, a partire da eventuali cambi nella regolamentazione. Il settore assicurativo infatti è molto regolato e tutte le società dovranno saper far fronte ad eventuali cambi di normativa. Da anni è in corso ad esempio la riforma della normativa sull’RC Auto. Tema su cui in effetti UnipolSai si è mossa in anticipo e non dovrebbe subire impatti particolari, garantendo già agli assicurati che installano una “black box” un consistente sconto, in linea con quanto espresso dal legislatore.

 

Tema delicato invece è quello dei tassi d’interesse che ormai da diversi anni sono su valori molto bassi. Questo rende più difficile la compensazione dell’andamento tecnico con quello finanziario. In generale infatti in passato le assicurazioni accettavano un sacrificio sui margini della gestione assicurativa, perché compensato dai benefici della gestione degli investimenti, legati al loro ciclo finanziario inverso (incasso dei premi prima del pagamento dei sinistri). Ora con i tassi bassi è tutto più difficile e bisogna essere molto efficienti anche sulla parte assicurativa.

 

Le difficoltà aumentano anche da un punto di vista competitivo, per l’ingresso nel settore assicurativo anche delle banche e di Poste che dopo la conquista della parte vita, cercano ora di diversificare sulla parte danni. Banche a cui si aggiungono anche i nuovi operatori come per esempio Amazon e Google, che non sapendo più dove investire la cassa tentano di aggredire anche il sistema assicurativo online.

L’importanza della tecnologia e della digitalizzazione nel settore

Consapevole dei rischi associati al contesto competitivo UnipolSai ha dimostrato già in questi anni un notevole impegno sull’impiego della tecnologia e della digitalizzazione. A partire dalla scommessa sulla black box, che ha dato risultati importanti in termini di fatturato e redditività alla digitalizzazione di tutta la parte contrattuale. L’agente infatti sempre più ora tramite tablet e firma elettronica può chiudere i contratti direttamente dal cliente, semplificando il rapporto tra le parti. Anche questi aspetti saranno sicuramente approfonditi nel nuovo Piano Industriale.

Rischio Italia e volatilità dei rendimenti

Vi sono poi sfide legate all’attuale congiuntura economica incerta. Un eventuale inasprirsi del rallentamento dell’economia italiana potrebbe colpire il settore assicurativo su tutte quelle parti più cicliche del segmento danni come per esempio i prodotti per la casa, la famiglia e sanitarie. L’RC Auto invece, core business di UnipolSai, è più resiliente ed anzi in tempi di crisi beneficia, a fronte di entrate certe, del minor impiego delle vetture e dunque dei sinistri. Sarà dunque fondamentale conoscere col nuovo Piano Industriale le proiezioni di crescita del management dei diversi segmenti vita e danni su cui il gruppo opera.

 

Sempre legato al rischio Italia c’è poi l’impatto della volatilità degli spread sui portafogli e sulla solidità patrimoniale delle assicurazioni. Problema che, almeno per il momento, non ha impattato UnipolSai, la quale ha dimostrato una buona resilienza anche nelle fasi di maggiore stress dello scorso anno. Il solvency ratio consolidato basato sul capitale economico al 31 dicembre 2018 è infatti pari al 202%, leggermente inferiore al 210% del 2017, anno particolarmente poco volatile sull’obbligazionario.