Unieuro pronta a quotarsi a Piazza Affari, al via il collocamento tra istituzionali a 13-16,50 euro
Unieuro si prepara a quotarsi a Piazza Affari, sul segmento Star. La quotazione dovrebbe avvenire entro la metà di aprile. Intanto oggi è partito il collocamento tra gli investitori istituzionali, che terminerà il prossimo 30 marzo. L’offerta pubblica iniziale (Ipo) ha ad oggetto 8,5 milioni di azioni, vale a dire il 42,5 del capitale che potrà arrivare fino al 48,88% in caso di esercizio dell’opzione greenshoe. La forchetta di prezzo è stata fissata tra i 13 e i 16,50 euro per azione, con una valorizzazione compresa tra i 260 e i 330 milioni.
A vendere le azioni è Italian Electronics Holdings, controllata indirettamente dal fondo di private equity Rhone Capital (con una partecipazione di circa il 70,5%) ed è partecipata indirettamente dall’inglese Dixons Retail ( per circa il 15%) oltre che dalla famiglia Silvestrini e da altri esponenti del mangement di Uniero (con il 15,5%). “La centralità di governance a Forlì e la centralità logistica a Piacenza rappresentano uno dei nostri punti di forza, in quanto snellisce le capacità decisionali di gruppo”, ha precisato Giancarlo Nicosanti, amministratore delegato del gruppo.
Unieuro, fondata alla fine degli anni 30 da Vittorio Silvestrini, è oggi la più grande catena italiana di elettronica di consumo ed elettrodomestici per numero di punti vendita (circa 460 negozi). Ha una quota pari al 18% del mercato e nel 2016 ha realizzato ricavi pari a 1,6 miliardi di euro, in crescita del 12,4% rispetto all’anno prima. Per il futuro la società rimane fiduciosa, grazie alle acquisizioni fatte finora (l’ultima in via di perfezionamento è quello della piattaforma e-commerce Monclick) e allo sviluppo di una strategia omnicanale.
Su questi presupposti il management di Unieuro intende distribuire un dividendo pari a 20 milioni di euro per l’esercizio chiuso lo scorso 28 febbraio 2017, pagabile a settembre. Per gli esericizi successivi, la società intende proporre agli azionisti la distribuzione di dividendi sulla base di una percentuale non inferiore al 50% dell’utile netto rettificato.