Unicredit-SocGen, il mercato già s’interroga sulla struttura di un eventuale deal
La Borsa sembra credere fortemente a un matrimonio tra Unicredit e Société Générale. Attorno alle 13.00 si è registrata un’impennata dei due titoli coinvolti dalle indiscrezioni già da alcuni giorni, e che si erano mostrati ben intonati fin dall’avvio della seduta. Per Unicredit (+3,3% a 7,475 euro nel momento in cui si scrive) gli scambi hanno già superato un controvalore di 1,6 miliardi di euro e i volumi sono quasi tre volte quelli della media degli ultimi 30 giorni (84 milioni di pezzi). I titoli Société Générale, attualmente in rialzo del 9,4% hanno in precedenza aggiornato il massimo storico, portandosi fino a 162 euro. Oltre ai rumor di mercato, oggi è apparsa anche una prima seria indiscrezione di stampa. A proporla è stato il quotidiano tedesco Handelsblatt, accennando a contatti tra il numero uno di Sg, Daniel Bouton, e l’a.d. di Unicredit, Alessandro Profumo.
Se fino a ieri l’ipotesi di un takeover su SocGen aveva però depresso le quotazioni di Unicredit, gli acquisti di oggi sia sui titoli dell’ipotetica preda che del possibile acquirente riflettono le puntate del mercato per una differente struttura dell’operazione, in cui Unicredit potrebbe anche non agire da una posizione di compratore. Un matrimonio tra pari, in considerazione della più bassa capitalizzazione di SocGen (quasi 67 miliardi di euro) rispetto a Unicredit (oltre 75 miliardi), premierebbe i titoli del gruppo francese. Nel caso invece di un’acquisizione da parte dell’istituto di Piazza Cordusio, Credit Suisse già ieri ha reso noto di prevedere uno scambio carta contro carta sulla base di18,8 azioni Unicredit ogni azione SocGen o alternativamente un premio massimo potenziale del 25% pagato da Unicredit rispetto alla chiusura di due giorni fa del titolo del gruppo francese (143,5 euro). Secondo questa ipotesi gli azionisti di Sg potrebbero puntare a ricevere fino a 179 euro, prezzo che nonostante i rialzi del titolo degli ultimi giorni comprende ancora un potenziale di upside del 13%.
Un connubio tra i due gruppi darebbe vita al secondo gruppo bancario europeo in termini di capitalizzazione, pari a 140 miliardi di euro, dietro a Hsbc. Il gruppo avrebbe un ruolo di primo piano in Italia, Germania, Francia, Austria, ed Est europeo. Le prime valutazioni delle case d’affari sugli effetti potenziali dell’operazione vedono a regime sinergie variabili tra i 2,1 e i 2,2 miliardi di euro. L’unico dubbio degli analisti riguarda i tempi, dato che l’operazione giungerebbe in una fase in cui non è stata ancora del tutto completata l’integrazione di Unicredit con Hvb.
In un comunicato odierno Unicredit ha rimandato alle dichiarazioni di alcuni giorni fa rilasciate dall’a.d. Profumo, che aveva chiarito: “Non ho nulla da dire”, specificando di non poter commentare tutte le indiscrezioni circolanti.