Unicredit, si fa strada l’ipotesi di un aumento da 4 miliardi
“Stiamo discutendo”. Ieri ha risposto così il presidente di Unicredit, Dieter Rampl, ai giornalisti che, all’ingresso della sede di Piazza Cordusio a Milano dove si trovava per prendere parte al comitato strategico, gli chiedevano informazioni circa le misure di rafforzamento patrimoniale allo studio. E questa mattina i giornali sembrano sempre più convinti che il consiglio di amministrazione di Unicredit, che si riunirà il 29 settembre per prendere una decisione definitiva sulla questione, opterà per un’operazione di aumento di capitale, il cui ammontare potrebbe aggirarsi sui quattro miliardi di euro, da offrire in opzione agli azionisti a prezzi scontati rispetto alle attuali quotazioni di Borsa.
Le altre due possibilità, illustrate ieri ai membri del comitato dall’amministratore delegato, Alessandro Profumo, sarebbero il ricorso agli strumenti di rafforzamento patrimoniale varati dal governo, i Tremonti bond, e l’emissione di un’obbligazione ibrida, che tuttavia avrebbe l’inconveniente di non impattare direttamente sull’indice Core Tier 1, che è invece proprio quello che deve essere risollevato fino all’8%, ma soltanto sul Tier 1. I giornali di oggi ipotizzano anche che la banca milanese possa alla fine optare per una soluzione mista, con aumento di capitale affiancato a bond ibrido e a Tremonti bond, anche perché la richiesta di questi ultimi in territorio italiano consentirebbe di potere usufruire degli strumenti analoghi austriaci. Tuttavia, in caso di ricorso ai Tremonti bond, si allontanerebbe sempre più, con sommo dispiacere soprattutto delle Fondazioni azioniste, la possibilità di ritorno al dividendo in contanti.
Insomma, un bel rompicapo, che in ogni caso sarà risolto dal cda del 29 settembre. In attesa, il titolo Unicredit a Piazza affari coglie l’occasione per riportarsi, dopo il rosso intenso di ieri, al di sopra di quota 2,5 euro. Secondo gli esperti di Morgan Stanley, il titolo resta da comprare anche alla luce di una possibile ricapitalizzazione da quattro miliardi, con target price collocato a 2,85 euro. Secondo Mmorgan Stanley Unicredit resta infatti la migliore storia di ristrutturazione all’interno del panorama bancario europeo.