News Notizie Italia UniCredit, Orcel su Russia: ‘fermo impegno a minimizzare esposizione. Ma imprese europee, molte italiane, ben contente di essere lì con noi’

UniCredit, Orcel su Russia: ‘fermo impegno a minimizzare esposizione. Ma imprese europee, molte italiane, ben contente di essere lì con noi’

28 Luglio 2022 08:06

Così il numero uno di UniCredit, Andrea Orcel, parla dell’esposizione della banca verso la Russia, nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica:

“L’impegno preso mesi fa, di minimizzare l’impatto della Russia sul gruppo e ridurre l’esposizione, resta fermo. Ma la nostra politica di accantonamenti, ben conservativa nel primo trimestre, ha permesso il rilascio delle riserve, e la dinamica dei cambi ha rafforzato il capitale. Abbiamo 1250 imprese europee clienti, molte italiane, ben contente di essere in Russia con noi. Il lavoro fatto per sterilizzare i rischi ha inoltre contribuito ad ampliare le opzioni a nostra disposizione: fino a pochi mesi fa le banche estere in Russia si potevano solo svendere a controparti russe, oggi si vanno aggiungendo candidati di paesi non otili a Mosca. Abbiamo avuto varie manifestazioni di interesse, anche se ci vuole tempo per identificare il partner giusto, fare due diligence, ottenere le autorizzazioni”.

Ieri UniCredit ha diffuso i conti del secondo trimestre, inaugurando la stagione delle trimestrali delle banche italiane: in evidenza il trend dell’utile netto di UniCredit, che si è attestato nel secondo trimestre del 2022 a 2,010 miliardi, in forte aumento su base trimestrale e in rialzo del 94,5 per cento su base annua.

Nelle conference con le agenzie e gli analisti seguita alla pubblicazione del bilancio, Orcel ha sottolineato che UniCredit sta “riducendo l’esposizione così come ci siamo impegnati”, e che “il nostro business in Russia è funzionale”.

“Dal punto di vista economico, finanziario e di capitale l’impatto della Russia sui conti non è una più una preoccupazione per noi – ha puntualizzato Orcel – Siamo impegnati a ridurre gradualmente la nostra esposizione: l’abbiamo ridotta di 2,7 miliardi e continueremo a farlo modo ordinato e razionale. Non abbiamo cambiato la nostra posizione in proposito”.