Unicredit: dopo stress test aumenta pressione per maxi aumento di capitale
Unicredit cade a Piazza Affari dopo l’esito degli stress test. Nello scenario avverso la banca di piazza Gae Aulenti ha mostrato un CET1 al 7,1%, inferiore alla media degli altri istituti di credito. Questo ha aumentato la pressione per un nuovo rafforzamento patrimoniale e per le altre cessioni, dopo il 10% di Bank Pekao e FinecoBank. I timori del mercati si concentrano sul fatto che l’aumento possa superare i 5 miliardi di euro attesi dagli analisti. A Piazza Affari il titolo Unicredit indossa la maglia nera sull’indice Ftse Mib con un tonfo di oltre 7,5 punti percentuali a 2,03 euro.
La scorsa settimana Unicredit aveva pagato dazio in Borsa in scia all’aggregazione saltata tra Santander Asset Management e Pioneer, la controllata di piazza Gae Aulenti attiva nell’asset management. Le due banche hanno deciso di porre fine agli accordi stipulati nel novembre 2015 che avrebbero dovuto portare alla creazione di un maxi polo del risparmio gestito. Pioneer sarà così inclusa nel piano di revisione strategica del gruppo e i vertici dell’istituto milanese sono pronti ad esplorare altre, tra cui una potenziale Ipo.
Senza dimenticare i rumors sulla cessione del 41% della polacca Bank Pekao, che toglierebbe Unicredit da un mercato con elevati tassi di crescita, decisamente superiori rispetto alla media del gruppo bancario. Venerdì sera Unicredit ha fatto sapere di voler lavorare con la Banca centrale europea per capire quali azioni del management possano compensare parte dell’impatto delo scenario avverso degli stress test.