Notizie Notizie Italia Unicredit: dopo le tensioni trovato l’accordo sul progetto “banca unica”

Unicredit: dopo le tensioni trovato l’accordo sul progetto “banca unica”

16 Marzo 2010 13:18

E’ appena terminata la riunione del Comitato strategico di piazza Cordusio. Secondo fonti vicine alla banca, è stato raggiunto l’accordo grazie alla mediazione del presidente Dietr Rampl e del vicepresidente Fabrizio Palenzona. Scongiurate quindi le dimissioni del Ceo Alessandro Profumo, che erano state minacciate in mancanza di un’intesa sul piano di ristrutturazione del gruppo. Il via libera al progetto del “bancone” è stato dato dal Cda di Unicredit lo scorso dicembre. I contenuti sono attesi nei primi mesi di quest’anno, mentre l’esecutività è prevista a partire dal prossimo novembre.


Stamattina la stampa ha riportato che gli azionisti, in particolare la Fondazione Cariverona, i soci tedeschi, Pesenti e Maramotti, si sarebbero schierati contro l’approvazione del piano nella forma prospettata, scorgendo un’eccessiva concentrazione di poteri nelle mani del Ceo Alessandro Profumo, che ricopre anche il ruolo di direttore generale. Alcuni azionisti vorrebbero quindi la nomina di un direttore generale come referente unico per il mercato italiano, con Profumo impegnato in prevalenza a definire le strategie globali del gruppo, che con l’espansione degli ultimi anni ha raggiunto dimensioni notevoli e risulta quindi più difficile da guidare e coordinare.


Ma la notizia che aveva scosso il mercato è quella divulgata ieri sera da Dagospia, secondo cui il numero uno di piazza Cordusio stava considerando la possibilità di rassegnare le dimissioni in occasione del Cda di oggi pomeriggio. Profumo, sempre secondo Dagospia, non avrebbe accettato la decisione di stravolgere in meno di un mese il piano che solo poche settimane fa aveva predisposto per la sua banca.


Sull’argomento banca unica ha preso posizione oggi anche la Fondazione Cassamarca, uno degli azionisti di Piazza Cordusio, sottolineando in un comunicato che il piano di ristrutturazione e altre “grandi decisioni tecniche devono essere preparate e valutate attentamente dagli azionisti, e quindi anche dalle Fondazioni, prima di essere portate in Consiglio o prodotte all’esterno”. Sul merito del progetto, infine, è intervenuto il presidente di Unicredit Banca di Roma, Paolo Savona, dichiarando che i marchi Banca di Roma e Banco di Sicilia non devono essere annullati nell’ambito del “bancone”. Il piano, infatti, prevede l’incorporazione sotto Unicredit delle banche spa, finora autonome anche con il proprio marchio.