Unicredit e Capitalia verso l’allineamento ai valori stimati per la fusione
Il merger Unicredit-Capitalia è ancora solo sulla carta, ma una certezza pare accomunare gli analisti in attesa di prossimi sviluppi: l’eventuale fusione avverrebbe a un rapporto di concambio di 1,1 azioni Unicredit per ogni titolo Capitalia. All’indomani dell’ufficializzazione di contatti tra i due istituti e aspettando il cda della banca romana previsto per lunedì prossimo 21 maggio (con all’ordine del giorno l’approvazione delle nuove regole di governance, ma nel quale potrebbe trovare spazio anche un’informativa riguardante Unicredit) il mercato si prepara a un deal che secondo le indiscrezioni riportate oggi dalla stampa finanziaria potrebbe essere annunciato già prima dell’assemblea di Bankitalia prevista per il 31 maggio. Le quotazioni dei due titoli coinvolti, oggi poco variati dopo le forti oscillazioni degli scorsi giorni sono infatti sempre più vicine all’allineamento con le stime proposte pressochè unanimente dagli analisti. Con Unicredit a 7,55 euro e Capitalia a 7,89 euro il rapporto espresso dal mercato è infatti pari a 1,04.
Un’operazione con concambio di 1,1 permetterebbe secondo Euromobiliare di evitare una diluizione per Unicredit nel 2009. Allo stesso modo per Rasbank lo stesso rapporto di cambio avrebbe “un effetto lievemente controdiluitivo (senza considerare l’impatto degli oneri di integrazione) per gli azionisti UniCredito già a partire dal secondo anno”. Secondo Dresdner Kleinwort lo scenario di concambio a 1,1 si dovrebbe tradurre in un prezzo di acquisto compreso tra 8,5 e 8,7 euro, con un premio tra l’8 e il 10% rispetto alla quotazione attuale.
Gli analisti sono attivi anche sul fronte della previsione delle sinergie che potrebbero scaturire dall’operazione sull’asse Roma-Milano. Per Goldman Sachs le sinergie potrebbero ammontare a 850 milioni di euro lordi e un incremento degli utili del 3-4% per azione tra il 2008 e il 2009. Dresdner Kleinworth vede invece benefici da sinergie pari al 5% sui ricavi e al 25% sui costi, per un totale di 1,2 miliardi entro il 2009. Lo scenario proposto sarebbe per gli stessi analisti neutrale in termini di utile per azione per Unicredit nel 2008 e accrescitivo nella misura dello 0,6% nel 2009. Più contenute le stime formulate da Euromobiliare, secondo cui le sinergie lorde si potrebbero attestare a 800 milioni.