Notizie banche Unicredit-Bpm, doppio verdetto in arrivo. Si scommette su un via libera condizionato

Unicredit-Bpm, doppio verdetto in arrivo. Si scommette su un via libera condizionato

19 Giugno 2025 10:25

Doppio verdetto in arrivo sul risiko italiano. Tra oggi e domani la Commissione Europea dovrebbe comunicare due decisioni riguardanti l’Ops lanciata da Unicredit su Banco Bpm. Si attende, secondo indiscrezioni di stampa, un via libera condizionato.

I verdetti

Il primo verdetto riguarda la competenza di giudizio. L’esecutivo Ue deciderà se spetta all’Antitrust nazionale oppure a quello europeo valutare il possibile merger, dopo che il 14 maggio scorso è arrivata una richiesta dalle autorità italiane in questo senso. Nella notifica pubblicata il 6 maggio scorso sul registro Ue si legge che “a seguito di esame preliminare la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nell’ambito di applicazione del regolamento sulle concentrazioni”, vale a dire che la competenza è Ue, e non nazionale. Tuttavia, si legge ancora, “si riserva la decisione definitiva al riguardo”.

Il secondo verdetto è sulla sostanza della possibile fusione e potrebbe avere tre esiti: ottenere un via libera incondizionato; un via libera con condizioni; e una sorta di rinvio con decisione di avviare una seconda fase, con una indagine approfondita. La scadenza è per oggi a mezzanotte: ma le decisioni potrebbero essere comunicate venerdì mattina.“Secondo indiscrezioni di stampa – spiega Equita – è attesa un’autorizzazione con alcune condizioni legate principalmente alla cessione di circa 200 filiali (6% di un eventuale gruppo combinato in Italia), coerente dunque con la proposta avanzata da Unicredit nelle scorse settimane”.

Di conseguenza, la direzione generale per la concorrenza – alla luce della natura di banca sistemica di Unicredit – dovrebbe comunicare all’Autorità italiana per la concorrenza la sua decisione di gestire internamente la pratica. “Dall’altro lato, come dichiarato da alcuni esponenti della DG Comp, non verrà annunciata oggi alcuna decisione in merito all’applicazione del Golden Power da parte del Governo italiano sull’operazione e non è prevista una deadline specifica su questo fronte. Rimane da valutare se emergeranno novità prima dell’udienza di merito del Tar del 9 luglio, anche in considerazione del fatto che un’eventuale decisione da parte di DGComp sarebbe immediatamente esecutiva”, aggiungono gli esperti della sim milanese secondo cui l’ok di DGComp sulla concorrenza “conferma il profilo di complementarietà dei due gruppi che emergerebbero rafforzati – in termini di posizionamento – da una business combination, non attesa comportare particolari elementi di discontinuità. Dall’altro lato, l’assenza di chiarimenti sull’applicazione delle restrizioni imposte con il Golden Power continuano a rendere l’operazione al momento difficilmente perseguibile”.

Le indagini dei Pm su Mps

Intanto a Milano si indaga sul risiko e sono stati ascoltati anche Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, e Stefano Vincenzi, general counsel di Mediobanca, tra le testimonianze raccolte dai pm di Milano che indagano sull’operazione di acquisto di alcune quote di Mps. Le audizioni, la prima di qualche mese fa e la seconda più recente, hanno riguardato il tema dell’accelerated book building e in particolare l’operazione con cui lo scorso novembre il Mef ha dismesso il 15% di azioni Mps tramite Banca Akros, pacchetto rilevato da Delfin della famiglia Del Vecchio, dal gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima. L’indagine sta verificando se ci siano state anomalie sul collocamento.

Le azioni di Monte dei Paschi sono state collocate, sempre con la procedura dell’Abb, in tre momenti diversi.
La prima cessione, si ricostruisce nella denuncia, è del novembre di due anni fa e ha visto come bookrunners Bofa Jefferies e Ubs e si è chiusa con la vendita del 25% delle quote detenute dal ministero (920 milioni) con uno sconto del 4.9% ad oltre 40 investitori.
La seconda è del marzo del 2024 e ha riguardato il 12% (650 milioni), collocati con sconto del 2,49%, sempre su oltre 40 investitori, da Bofa, Citigroup, Jefferies e Mediobanca.
La terza, quella su cui sono in corso accertamenti, si riferisce al 15% di azioni per un miliardo e 100 milioni: a differenza delle prime due sono state collocate con un premio del 5% dalla sola Akros e in pochi minuti sono state acquisite dal gruppo Caltagirone, da Delfin, da Bpm e da Anima.