Ubs torna all’utile ma manca le attese
Risultato positivo, ma nettamente al di sotto delle stime, per Ubs. Nei primi tre mesi del 2012 l’istituto elvetico ha riportato un utile netto di competenza degli azionisti pari a 827 milioni di franchi, mentre gli analisti si attendevano in media un risultato pari a 1,1 miliardi di franchi. Sullo sfondo c’è poi un outlook per i prossimi mesi che per la banca resta improntato alla cautela a causa dei timori legati al sistema bancario europeo, alla crisi del debito nell’Eurozona e al disavanzo federale negli Usa.
I risultati. Bene anche l’investment bank
L’utile ante imposte rettificato di Ubs è ammontato a 2,2 miliardi di franchi, con un incremento dei profitti in tutte le divisioni e una raccolta netta di 10,9 miliardi di franchi, più che raddoppiata, per le divisioni di gestione patrimoniale. L’istituto ha rafforzato al 18,7% il coefficiente Tier 1. Contributo positivo anche dall’investment bank, divisione per la quale in novembre è stato annunciato un ridimensionamento: utile rettificato ante imposte in aumento a 846 milioni di franchi, con un incremento dei ricavi in tutte le aree operative grazie a quello che l’istituto zurighese definisce “un certo miglioramento delle condizioni del mercato”, e grazie all’efficienza delle operazioni di negoziazione e al controllo dei costi.
Prospettive
Ubs ha chiarito che miglioramenti delle condizioni presenti sul mercato sono affidate alle possibilità di mutamenti del quadro macroeconomico complessivo: “Come nel corso degli ultimi trimestri, i provvedimenti tesi a migliorare in modo significativo e duraturo il problema del debito sovrano dell’Eurozona, i timori legati al sistema bancario europeo e al disavanzo del bilancio federale statunitense, come pure in generale la continua incertezza riguardo alle prospettive economiche mondiali, si ripercuoteranno con ogni probabilità sull’attività della clientela anche nel secondo trimestre del 2012. Qualora non si facciano progressi in queste problematiche, miglioramenti ulteriori nelle condizioni prevalenti sul mercato sarebbero improbabili e ciò potrebbe continuare a frenare la crescita dei ricavi, dei margini d’interesse netti e della raccolta netta. Ciononostante, riteniamo che le nostre attività di gestione patrimoniale continueranno complessivamente a registrare afflussi netti, nella misura in cui i clienti riconoscono il nostro impegno e continuano ad affidarci i loro patrimoni. Siamo convinti che i prossimi trimestri ci offriranno nuove opportunità per rafforzare la nostra posizione di banca tra le meglio capitalizzate al mondo; continueremo inoltre a focalizzarci sulla riduzione degli attivi ponderati in funzione del rischio secondo Basilea III e sul consolidamento dei nostri coefficienti patrimoniali”.
Il commento del ceo Sergio Ermotti
Commentando i risultati di UBS per il primo trimestre, il ceo del gruppo, Sergio Ermotti, ha dichiarato: “In questo trimestre abbiamo incrementato significativamente la performance operativa in tutte le nostre divisioni, rafforzato ulteriormente i nostri eccellenti coefficienti di capitalizzazione, ridotto gli attivi ponderati in funzione del rischio e siamo rimasti vigili sui costi. La cospicua raccolta netta della divisione Wealth Management è una chiara testimonianza della fiducia in UBS da parte dei nostri clienti. Alla luce delle ardue condizioni sul mercato, sono orgoglioso dei risultati conseguiti dai nostri collaboratori, che hanno fornito qualità elevata, corso meno rischi e realizzato con successo la nostra strategia. Sono fiducioso che potremo sfruttare la dinamica di questo momento favorevole per affrontare le sfide del futuro, riducendo i costi, rafforzando il capitale e ottimizzando il quadro dei nostri rischi operativi, ma continuando a offrire eccellenti livelli di servizio ai nostri clienti”.