Notizie Notizie Italia Ubi Banca: ritorna all’utile ma scivola in Borsa, Massiah è più ottimista del mercato

Ubi Banca: ritorna all’utile ma scivola in Borsa, Massiah è più ottimista del mercato

13 Marzo 2013 14:31

Non è bastato il ritorno all’utile per trascorrere una seduta tranquilla a Piazza Affari. Il titolo Ubi Banca mostra infatti un tonfo di circa il 5,5% a 3,296 euro nonostante nel 2012 la banca lombarda abbia realizzato profitti per 82,7 milioni di euro dopo la maxi perdita di 1,8 miliardi di euro dell’esercizio precedente, dovuta soprattutto alla contabilizzazione di rettifiche su avviamenti. A fine dicembre il Core Tier 1 di Ubi Banca si è attestato al 10,29% dall’8,56% del 2011, mentre il dividendo è rimasto invariato a 0,05 euro per azione.

Il consigliere delegato di Ubi, Victor Massiah, durante la conference di presentazione dei conti si è mostrato più ottimista del mercato. “Sono più ottimista del mercato, oggi infatti ho incrementato del 10% il mio pacchetto azionario della banca“, ha dichiarato il top manger che ha ricordato come “siamo gli unici tra le grandi banche italiane ad aver sempre pagato il dividendo durante la crisi”.

Per quanto riguarda la riorganizzazione della banca, Massiah ha confermato che Centrobanca verrà incorporata nel gruppo a partire dal prossimo 5 maggio. Il numero uno di Ubi Banca ha poi dichiarato che la partecipazione in Intesa SanPaolo è stata ceduta gradualmente ad un prezzo medio di 1,33 euro per azione.

Tornando ai conti del 2012 il ritorno all’utile è stato conseguito grazie al controllo dei costi scesi del 5,1% a 2,26 miliardi di euro ma anche alla difesa dei proventi saliti a 3,52 miliardi (+2,6%). A livello strettamente finanziario, il risultato della gestione operativa si è attestato a 1,26 miliardi di euro (+20% rispetto al 2011), mentre il margine d’interesse è sceso del 7,7% a 1,86 miliardi quale conseguenza principalmente “del crollo dei tassi di mercato e della riduzione degli impieghi“.

Gli impieghi alla clientela sono infatti diminuiti del 6,8% a 92,9 miliardi di euro soprattutto a causa della debolezza della domanda e “dell’uscita dai settori a maggior rischio”. La raccolta diretta da clientela ordinaria è invece lievemente aumentata (+1%) a 80,3 miliardi di euro. Nel 2012 è stato “particolarmente favorevole” il risultato netto dell’attività finanziaria, pari a 257,3 milioni di euro di cui ben 109 milioni realizzati nell’ultimo scorcio dell’anno. La copertura delle sofferenze si attesta al 42,6% rispetto al 43,3% di dicembre 2011 e in crescita rispetto al 41,5% di settembre 2012.

Il risultato dell’area finanza, come confermato anche da Victor Massiah duarante la conference, non è però ipotizzabile anche nel 2013 vista “la persistente incertezza sull’evoluzione del rischio sovrano”. La banca lombarda ha però assicurato che il piano di razionalizzazione del gruppo consentirà di proseguire ulteriormente nel cammino di riduzione strutturale dei costi operativi.