Ubi Banca affonda in Borsa dopo conti 2015, margine d’interesse giù del 10%
Fredda accoglienza del mercato ai conti 2015 di Ubi Banca che vede utile e commissioni in crescita, ma evidenzia anche un calo del 10,3% del margine di interesse. Inoltre il quarto trimestre dell’anno si è chiuso in perdita complici alcune voci non ricorrenti. A Piazza Affari il titolo Ubi risulta sospeso al ribasso con un calo di oltre il 16% a 2,822 euro.
Il gruppo UBI Banca ha chiuso il 2015 con un utile al netto delle poste non ricorrenti pari a 195,1 milioni di euro, in crescita del 33,2% rispetto al 2014. L’utile contabile si attesta a 116,8 milioni rispetto ad un risultato negativo, a seguito dell’iscrizione di impairment su intangibili, per 725,8 milioni nel 2014. Le commissioni nette sono salite del 6% a/a a 1,3 mld. In calo invece il margine d’interesse (-10,3% a 1,631 mld) a seguito della ricomposizione e della riduzione del portafoglio titoli. La raccolta risulta in crescita del 2,8% a 91,5 miliardi, grazie all’incremento di 3,6 miliardi registrato alla voce conti correnti e depositi. I crediti deteriorati sia lordi che netti sono in discesa rispettivamente dell’1,6% a 13,4 miliardi e dell’1,9% a 9,7 miliardi.
Nel quarto trimestre 2015 il risultano netto in perdita per 45,2 mln appesantito dai contributi straordinari erogati al Fondo di risoluzione e dal nuovo Piano di incentivi all’esodo. Al netto delle voci non ricorrenti, per la maggior parte concentrate nell’ultima parte dell’anno, il trimestre si è chiuso, per la prima volta dal 2011, con un utile di 19,1 milioni rispetto alla perdita di 28,9 milioni nel 4° trimestre del 2014.
CET1 al 12,08%, dividendo di 0,11 euro
A livello patrimoniale il CET1 ratio “phased in”, incluso l’impatto del diritto di recesso, al 12,08% (+2,83 punti percentuali rispetto al requisito SREP del 9,25%). Il CET1 ratio “fully loaded”, incluso l’impatto del diritto di recesso, risulta all’11,62%.
A livello patrimoniale il CET1 ratio “phased in”, incluso l’impatto del diritto di recesso, al 12,08% (+2,83 punti percentuali rispetto al requisito SREP del 9,25%). Il CET1 ratio “fully loaded”, incluso l’impatto del diritto di recesso, risulta all’11,62%.
Il Consiglio di Gestione di UBI Banca ha proposto la distribuzione di un dividendo unitario di 0,11 euro. Il dividendo sarà messo in pagamento con data di stacco il 23 maggio 2016.
“La situazione di UBI Banca è particolarmente solida – ha commentato Victor Massiah, ceo di UBI – lo dimostrano non solo i coefficienti patrimoniali o questi eventi di cessione sul mercato ma, tengo a dire, in qualche modo anche quello che sta avvenendo a cavallo tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016″.
Sui conti 2015, Massiah ha sottolineato la buona crescita delle commissioni e a una sostanziale gestione del margine d’interesse “che, seppur decresciuto in maniera importante – meno 10% -, ha in qualche modo tenuto nei confronti di un contesto ambientale particolarmente negativo”.
Margine d’interesse previsto in crescita nel 2016
UBI Banca stima un’evoluzione trimestrale in crescita del margine d’interesse nel 2016 rispetto al livello minimo dell’ultimo trimestre 2015. L’istituto bergamasco prevede che le commissioni nette beneficino anche nel 2016 del processo di ricomposizione della raccolta totale a favore del risparmio gestito e della graduale ripresa dei crediti alla clientela.