A tutta Ipo grazie anche ai PIR. Nutrita pattuglia di matricole in arrivo e boom di volumi sull’AIM

Cresce la voglia di Borsa con le Ipo a livello globale che hanno registrato un inizio tra i più sostenuti dell’ultimo decennio. Nel periodo il capitale raccolto è cresciuto del 90% toccando 83,4 miliardi di dollari e il numero di Ipo è aumentato del 70% a 772 operazioni rispetto alla prima metà del 2016. Con questi valori, rimarca il report EY Global IPO Trends relativo al Q2 2017, la prima metà del 2017 è stato il primo semestre più attivo sin dal 2007 per volume di operazioni.
La regione Asia-Pacific, che include Far East e Oceania, guida il mercato globale IPO in termini di volumi e raccolta, rappresentando il 61% (468) di operazioni e il 44% (37 miliardi di dollari) del capitale raccolto a livello globale – l’attività più intensa registrata dall’area nel primo semestre sin dal 2002. Nello stesso periodo l’America, che rappresenta il 13% delle IPO mondiali (99 operazioni che hanno raccolto 25,8 miliardi di dollari), guidata dagli Stati Uniti che hanno visto la propria raccolta crescere del 216%. L’area EMEIA, che include Europa, Medio Oriente, India e Africa, ha rappresentato il 26% del numero di IPO mondiali nel periodo, registrando nonostante le incertezze geopolitiche una modesta crescita rispetto alla performance del primo semestre 2016, con un aumento per volume del 22% (205 operazioni) e per valore del 9%, assestandosi a 20,5 miliardi di dollari.
Balzo degli scambi sull’AIM
In Italia nel primo semestre dell’anno le IPO sono state 11, rispetto alle 7 del primo semestre 2016, per un capitale raccolto di oltre 560 milioni di euro, registrando un incremento di volumi in tutti i principali segmenti di Borsa Italiana (MTA e AIM). Nel secondo trimestre le Ipo risultano triplicate in termini di valore rispetto a quanto raccolto nel primo trimestre. Il mercato AIM, dedicato alla quotazione delle piccole-medie imprese ha quasi quadruplicato la liquidità in termini di numero medio degli scambi giornalieri, trainato anche dagli incentivi fiscali sui Piani Individuali di Risparmio (PIR) introdotti dal Legislatore a dicembre scorso.
A sostenere la voglia di aprirsi al mercato dei capitali è l’andamento degli indici di Piazza Affari, abbinato a un forte interesse degli investitori istituzionali italiani ed esteri verso le aziende domestiche, dalla liquidità erogata nel corso degli ultimi anni dalle banche centrali e dai PIR.
Nel secondo trimestre dell’anno il valore delle operazioni ha triplicato quanto raccolto nel primo trimestre. “Sebbene il mercato AIM, dedicato alle PMI, sia stato il più dinamico, con 7 operazioni avvenute da inizio anno, in termini di valore è l’MTA che continua a registrare la maggior raccolta, con oltre il 65% del valore totale. Inoltre – sottolinea Marco Mazzucchelli, EY Mediterranean Transaction Advisory Services Leader – oltre la metà della raccolta realizzata in Borsa Italiana nel primo semestre, si riferisce a due operazioni riconducibili alla strategia di exit di fondi internazionali”. La pipeline delle quotazioni attese è ben nutrita per i prossimi mesi, sia sul mercato MTA sia sull’AIM. La strategia di quotazione si rivela adatta in particolare per aziende familiari ad alto potenziale di crescita, che intendono raccogliere capitale diluendo la propria quota senza cedere il controllo.