Trump minaccia Cina su commercio, ma Pechino ha già sfoderato bazooka finanziario
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Accerchiata dalle minacce continue di Donald Trump, la Cina sa di poter sfoderare un’arma finanziaria contro gli Stati Uniti, in qualsiasi momento. E lo sta già facendo, se si considera che, in base agli ultimi dati, nel mese di gennaio i Treasuries Usa presenti nel ‘portafoglio’ di Pechino sono scesi di $16,7 miliardi, a $1,168 trilioni: ovvero, al minimo dal luglio del 2017. Il calo è stato tra l’altro il più forte, su base mensile, dallo scorso settembre.
Una sorpresa ancora più grande riguarda l’azionario Usa.
Per il secondo mese consecutivo, le istituzioni straniere pubbliche e private, si sono posizionate aggressivamente su Wall Street, con acquisti, nel mese di gennaio, pari a $34,5 miliardi (di cui 952 milioni acquistati dalle istituzioni pubbliche e i restanti $33,5 miliardi da enti privati).
Gli acquisti sono stati i secondi più alti mai avvenuti nella storia, su base mensile, inferiori sono a quelli del maggio del 2007, quando ammontarono al massimo assoluto di $42 miliardi.
Tornando ai Treasuries Usa, la minaccia Cina non può essere ignorata, soprattutto a seguito del doppio schiaffo commerciale arrivato dall’amministrazione Trump: da un lato, i dazi doganali sulle importazioni Usa di acciaio e alluminio lanciati dall’America contro tutti (Canada e Messico esentati in vista del NAFTA); dall’altro, stando ai rumor circolati nelle ultime sessioni, l’attacco diretto che Donald Trump starebbe meditando contro Pechino, e che, secondo quanto riportato da Reuters, potrebbe essere sferrato contro prodotti cinesi per un valore di $60 miliardi. Nuovi rumor sono stati resi noti dal Wall Street Journal, su misure punitive per un valore di almeno $30 miliardi.
Ma la Cina non starà sicuramente a guardare, come ha già avvertito.
A tal proposito, intervistato dalla Cnbc, Robert Ross, professore di scienze politiche nel Boston College, si è così espresso: “La Cina è stata molto chiara nel dire. ‘Volete una guerra commerciale? Noi siamo pronti’ E lo sono. E questo perchè dispongono di un mercato molto grande e di un’economia molto robusta”.
Tra l’altro, proprio il Global Times – organo di stampa controllato da Pechino – ha scritto in un editoriale che la Cina dovrebbe essere pronta a una “guerra commerciale imminente” e reagire contro gli Usa in modo simile.
L’escalation delle tensioni tra i due paesi è già sotto gli occhi di tutti; Larry Kudlow, neo Consigliere economico di Trump al posto di Gary Cohn, ha detto di auspicare una “coalizione di grandi partner commerciali contro la Cina”.