Trump, Bank of England, Francia, anche Bankitalia: cresce la lista degli anti-Libra
L’ultimo, pesante affondo è arrivato da Donald Trump, che ha consigliato a Facebook che, se proprio vuole diventare una banca e lanciare Libra, dovrà attenersi alle regole previste per il settore. Così il presidente Usa su Twitter:
“La moneta virtuale Libra di Facebook avrà pochi margini di affidabilità. Se Facebook e altre aziende desiderano diventare una banca, ne facciano richiesta, dovranno essere soggette a tutte le norme che regolano le banche, così come le altre banche”.
….Similarly, Facebook Libra’s “virtual currency” will have little standing or dependability. If Facebook and other companies want to become a bank, they must seek a new Banking Charter and become subject to all Banking Regulations, just like other Banks, both National…
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 12, 2019
La lista dei Libra-scettici si fa sempre più nutrita, se si considerano le stesse dichiarazioni che oggi, in occasione del centenario dell’Abi a Milano, sono state rilasciate da Ignazio Visco, numero uno di Bankitalia:
“Il fatto che una moneta privata nasca in un contesto digitale può cambiare le modalità con cui si manifestano i tradizionali rischi di liquidità, di mercato e di insolvenza, ma non può eliminarli – ha detto il numero uno di Palazzo Koch – A questi rischi se ne aggiungono altri, certamente non meno importanti, legati alla sicurezza delle risorse dei risparmiatori, alla protezione dei loro dati, al possibile utilizzo per scopi di evasione fiscale, riciclaggio e finanziamento del terrorismo e, data la potenziale vasta diffusione di tale nuovo mezzo di scambio, agli eventuali effetti negativi sulla stabilità monetaria e finanziaria”.
“L’attenzione dei regolatori delle banche centrali, delle autorità di supervisione e delle altre istituzioni coinvolte è massima. Le informazioni disponibili ancora non consentono un’analisi completa dei rischi connessi con proposte di questo tipo e delle misure necessarie per contrastarli”.
Il piano della moneta virtuale di Mark Zuckerberg si è scontrato anche con la Bank of England di Mark Carney.
Ieri, il banchiere centrale ha affermato che “Libra dovrà essere solida fin dall’inizio, altrimenti, non sarà neanche lanciata”. “Nel momento in cui si entra in un sistema di pagamenti sistemico – ha avvertito Carney – si rimarrà lì per sempre. Non ci si può permettere di creare problemi fin dall’inizio, anche perchè non si può rischiare di far perdere soldi alla gente”.
Ancora più severo era stato il giudizio di Francois Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia:
“E’ fuori questione che questo mezzo di pagamento provochi una regressione di tutti i progressi che sono stati compiuti a livello internazionale contro il riciclaggio di denaro sporco“.
Tornando ai tweet di Trump, oltre a fare una sorta di paternale a Facebook, il presidente americano ha ammesso anche di non essere “un grande fan” dei Bitcoin . Dai tweet emerge che l’unica vera moneta, per Donald Trump, è il dollaro.
“Abbiamo soltanto una moneta reale negli Stati Uniti, più forte che mai, che è sicura e affidabile. Finora è stata la valuta che ha dominato il mondo e sarà sempre così. Si chiama il dollaro degli Stati Uniti!”.
Trump ha aggiunto di “non essere un grande fan del Bitcoin e di altre criptovalute”.
“Non sono monete – ha detto – il loro valore è altamente volatile, ed è basato sul nulla. Gli asset cripto possono facilitare comportamenti illegali, come commercio di droga e altre attività”.
I am not a fan of Bitcoin and other Cryptocurrencies, which are not money, and whose value is highly volatile and based on thin air. Unregulated Crypto Assets can facilitate unlawful behavior, including drug trade and other illegal activity….
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 12, 2019
…and International. We have only one real currency in the USA, and it is stronger than ever, both dependable and reliable. It is by far the most dominant currency anywhere in the World, and it will always stay that way. It is called the United States Dollar!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 12, 2019