Truffe sul trading online, salgono a 335 i siti oscurati dalla Consob. Due semplici regole per evitare di cadere nella trappola
La Consob stana altri 5 siti web che offrono abusivamente servizi finanziari. E’ così salito a 335 il numero dei siti complessivamente oscurati dalla Consob a partire da luglio 2019, da quando l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi.
Di seguito i 5 siti per i quali ieri la Consob ha disposto l’oscuramento:
– ForTradersFX Ltd (sito internet www.for-tradersfx.com);
– “Mibtrades” (sito internet www.mibtrades.com);
– “Iacademy” (sito internet www.iacademy.io e url iacademy.io);
– GAM Group Ltd e LLC IC Prime Broker (sito internet https://marketsfx.co);
– HBC Market Ltd e Zentrale Zahlstelle Ltd (sito internet www.hbc-markets.com).
La Consob ribadisce ai risparmiatori l’importanza di usare la massima diligenza al fine di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento, adottando comportamenti di comune buon senso, imprescindibili per salvaguardare il proprio risparmio: tra questi, la verifica preventiva, per i siti che offrono servizi finanziari, che l’operatore tramite cui si investe sia autorizzato e, per le offerte di prodotti finanziari, che sia stato pubblicato il prospetto informativo.
Basta poco per evitare la trappola
Nel sito Consob c’è l’elenco di tutti gli intermediari autorizzati con un’intera sezione dedicata che ha anche un nome emblematico (‘Occhio alle truffe’). In tale sezione si trova l’elenco dei siti oscurati e anche tanti consigli su come difendersi da tali truffe. Il primo consiglio è assicurarsi che l’intermediario con cui abbiamo a che fare è autorizzato. Se non lo è siamo davanti alla fattispecie del reato (frode o appropriazione indebita). “Il problema dell’educazione finanziaria rileva a un livello impressionante – asserisce Mauro Lorenzoni, Responsabile Divisione Tutela del Consumatore Consob intervenuto a fine settembre a WSI Talks – . Non stiamo parlando della difficoltà a comprendere strumenti finanziari complessi, il problema è proprio sui comportamenti. Abbiamo una parte di pubblico qualificato, anche imprenditori e operatori del commercio, non seguono la regola più semplice e più immediata di verificare se l’intermediario è autorizzato o meno. Se si seguisse tale regola si eliminerebbe il 90% dei problemi. Basterebbe dedicare 5 minuti”. Nel dubbio, visto che ci sono alcune società sospette che hanno nomi che assomigliano a quelli degli intermediari autorizzati, c’è la possibilità di scrivere alla Consob per avere una risposta chiara in merito.
Quelle in cui cadono molti risparmiatori sono trappole ben congegnate con la proposta di offerte convincenti portate avanti attraverso un numero di dipendenti elevati e call center che hanno una elevata capacità di pervasione e convinzione. Qui entra in gioco un secondo strumento semplice per difendersi. Infatti, gli operatori autorizzati non operano con attività di telemarketing ma con strutture, uffici e promotori finanziari. “L’attività di telemarketing è considerata illecita se fatta in modo pervasivo – spiega Lorenzoni – quindi le continue telefonate sono un campanello di allarme molto forte che devono immediatamente spingere a porsi il dubbio che l’intermediario non è autorizzato”.