Tracollo per UBI (-8,7%), stop al ribasso anche per Banco BPM
Banche sotto attacco oggi con le nuove indiscrezioni che vedono la Bce richiedere l'azzeramento dei nuovi Npl nell'arco dei prossimi 7 anni. Tra le più tartassate in Borsa spicca Banco Bpm, già molto debole nelle scorse sedute, che risulta sospesa al ribasso con un passivo del 6,61% a 1,799 euro. Peggio fa Ubi con un calo dell'8,79% a 2,241 euro.
La Bce, stando a quanto riferito da Il Sole 24 Ore, avrebbe inviato lettere a tutte le banche italiane, con la richiesta di azzerare gli NPL entro sette anni.
A riaccendere le tensioni è stata venerdì sera Banca Mps che ha reso noto che la vigilanza della Bce è tornata a premere sul fronte Npl. Nel dettaglio la Bce raccomanda di implementare, nei prossimi anni (fino alla fine del 2026) un graduale aumento dei livelli di copertura sullo stock di crediti deteriorati in essere alla fine di marzo 2018 secondo una logica complementare alle indicazioni fornite nell’Addendum alle Linee guida della BCE per le banche sui crediti deteriorati (NPL) generati a partire da aprile 2018. Il rischio è quindi di un'interpretazione in generale più restrittiva della Bce sui nuovi crediti deteriorati.
La Bce, stando a quanto riferito da Il Sole 24 Ore, avrebbe inviato lettere a tutte le banche italiane, con la richiesta di azzerare gli NPL entro sette anni.
A riaccendere le tensioni è stata venerdì sera Banca Mps che ha reso noto che la vigilanza della Bce è tornata a premere sul fronte Npl. Nel dettaglio la Bce raccomanda di implementare, nei prossimi anni (fino alla fine del 2026) un graduale aumento dei livelli di copertura sullo stock di crediti deteriorati in essere alla fine di marzo 2018 secondo una logica complementare alle indicazioni fornite nell’Addendum alle Linee guida della BCE per le banche sui crediti deteriorati (NPL) generati a partire da aprile 2018. Il rischio è quindi di un'interpretazione in generale più restrittiva della Bce sui nuovi crediti deteriorati.