Toto ministri, Salvatore Rossi (ex Bankitalia) a Economia? Bloomberg su Conte: “Italia dà seconda chance al Signor Nessuno”
Mentre è toto-ministri nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella affida l’incarico di formare un nuovo governo al premier dimissionario Giuseppe Conte, la stampa estera si sbizzarrisce nel fotografare la situazione politica italiana. Si mette in evidenza soprattutto l’articolo di Bloomberg sul governo Conte-bis: “L’Italia dà una seconda possibilità di formare un governo stabile al signor Nessuno”. In originale: “Italy Hands ‘Mr. Nobody’ Second Shot at Forging Stable Government”.
“Giuseppe Conte ha guidato una coalizione instabile composta da due partiti molto diversi tra loro che è collassata lo scorso mese – si legge nell’editoriale firmato da Jerrold Colten e John Follain – Oggi avrà la possibilità di formarne una seconda. Che potrebbe rivelarsi non più stabile della precedente“.
In realtà, nel leggere l’editoriale, emerge che Colten e Follain parlano di Conte come di Mr. Nobody facendo riferimento più che altro al fatto che, prima dell’esecutivo M5S-Lega, nessuno sapesse chi fosse.
“Conte non aveva avuto alcuna esperienza politica prima di essere scelto come mediatore tra il M5S e la Lega”. Tanto da beccarsi dai “detrattori il soprannome di Signor Nessuno”.
“Pian piano, il premier è riuscito a ritagliarsi un ruolo, nonostante non avesse nessuna base politica. Attingendo alla sua esperienza da avvocato, Conte ha tenuto riunioni del Consiglio dei ministri a fine serata, sfinendo Salvini e il leader del M5S Luigi Di Maio fino al punto da indurli a mettere da parte le loro differenze e a raggiungere un compromesso”.
Conte, inoltre, ha “almeno l’appoggio degli investitori, che hanno portato i rendimenti a scendere ai minimi record sulla prospettiva di un suo nuovo mandato”.
La febbre sugli asset italiani continua anche nella giornata di oggi, con i titoli bancari in rally a Piazza Affari. Sul mercato dei titoli di stato, lo spread scende fino a 163 punti, dopo essere crollato già ieri al minimo dal maggio del 2018, attorno a quota 170 punti base, a fronte di un tasso decennale sui BTP crollato anche al di sotto dell’1%.
Stando a quanto riporta iLa Repubblica, uno spread a 100 porterebbe risparmi importanti in termini di minore spesa per interessi: 1,8 miliardi il prossimo anno, 4,5 nel 2021 e 6,6 nel 2022. Un totale di quasi 13 miliardi di euro. Positivo sull’effetto depressivo sulla spesa per interessi anche Frederik Ducrozet, global strategist presso Banque Pictet & Cie, che a Bloomberg ha riferito che, in base ai suoi calcoli, il calo dei rendimenti faciliterà il lavoro del nuovo governo, visto che il Tesoro potrebbe risparmiare più dell’1% del Pil su base annua.
L’editoriale di Bloomberg conferma il sostegno a Conte non solo della comunità degli investitori, ma anche della scacchiera politica globale: “un assist a un Conte-bis è arrivato in modo chiaro dal presidente americano Donald Trump, dopo la riunione del G7 che si è svolta lo scorso fine settimana a Biarritz, in Francia. “E anche i detrattori riconoscono che (Conte) è riuscito a gestire i negoziati con la Commissione europea con destrezza, riuscendo a evitare e per due volte le sanzioni (quindi l’avvio di una procedura di infrazione per debito eccessivo (contro l’Italia)”.
Secondo l’articolo, il motivo per cui gli investitori si siano così calmati risiede nel fatto che, stando almeno a tre fonti sentite da Bloomberg, il nuovo esecutivo M5S-PD lavorerà per far sì che il rapporto deficit-Pil rimanga entro i limiti stabiliti dall’Unione europea. D’altronde il PD viene considerato un partito guardiano dei conti pubblici.
Toto-ministri: un Supertecnico all’Economia?
Quali saranno i nuovi ministri della squadra del governo giallorosso M5S-PD?
Le indiscrezioni si sprecano e l’ultima, riportata da Il Sole 24 Ore, fa il nome dell’ex direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi per il dicastero dell’Economia, dunque al posto di Giovanni Tria. Nel Pd “si fa anche il nome dell’economista Lucrezia Reichlin“, nel caso in cui si dovesse optare per un profilo tecnico e non politico per lo scranno più alto del Tesoro. Se si dovesse propendere invece per la soluzione politica, il Pd sceglierebbe tra Roberto Gualtieri, Antonio Misiani, Fabrizio Barca o l’ex ministro Pier Carlo Padoan”.
Al Viminale, dunque al posto dell’attuale ministro dell’Interno Matteo Salvini, potrebbe andare il capo della Polizia Franco Gabrielli.
Il Sole 24 Ore precisa che in ogni caso per il Pd di Nicola Zingaretti rimane inaccettabile che oltre a ricoprire una carica ministeriale (Difesa o Lavoro), il leader del M5S Luigi Di Maio continui a fare anche il vicepremier. Per Zingaretti & Co. l’incarico di vicepremier dovrebbe essere affidato a un “unico democratico (Dario Franceschini, che in questo caso potrebbe avere anche la delega ai Rapporti con il Parlamento ora nelle mani di Riccardo Fraccaro, che resterebbe alle Riforme)”.
La soluzione potrebbe essere anche quella di rinunciare ad avere un vicepremier nel governo M5S-PD.
Per il ministero degli Esteri, rimane in pole position l’ex ministro degli Esteri ed ex premier
Paolo Gentiloni (che potrebbe anche andare alla Ue come commissario invece di Enrico Letta o Roberto Gualtieri), mentre per il dicastero della Giustizia “Di Maio vuole confermare Bonafede, ma è braccio di ferro con il vicesegretario del Pd Andrea Orlando“.
Nel frattempo il leader della Lega è tornato a tuonare contro la formazione di un governo M5S-PD al termine delle consultazioni del Quirinale:
“Conte ha trovato la maggioranza su indicazioni del G7. Sta arrivando il Monti bis. Dal Pd non mi aspetto nulla, non cerco coerenza e dignità dove prevale la fame di poltrone. Sto seguendo però il dibattito nel M5S, nato per fare la rivoluzione e che ora fa il Governo con i massimi difensori del sistema, il Governo Ursula, telecomandato da Merkel e Macron, con il partito degli intrallazzi e degli inciuci che andava a cena per riformare la giustizia, riorganizzava gli assetti delle banche, quello di Bibbiano e della legge Fornero”.
Beppe Grillo: la frase pro-ministri tecnici
In tutto questo, il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, fa un po’ di confusione nel dire la sua sul toto-ministri.
In un post (scritto ieri), afferma: “Oggi (ieri dunque per chi legge) è l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l’approccio ottimale e imparare a governare i ‘tecnici’ della burocrazia che li occupano da tempo immemore”.
Dopo un po’ Grillo chiarisce, affermando che il suo invito a nominare i “competenti” era riferito “ai ministeri più tecnici”.
Di fatto, il Messaggero riporta che, “a quanto si apprende da fonti vicine a Di Maio e al Garante del M5S, Grillo ha parlato al telefono con Di Maio e ha chiarito che il suo riferimento, nel post, «è ai ministeri più tecnici» e «sfido i partiti a trovare persone migliori»”.
«Sei tu il capo politico, e decidi tu per il Movimento, il mio è stato un paradosso», ha detto Grillo, secondo le stesse fonti”.