Torna il nervosismo sulle Borse, aspettando il G20. Ma gli esperti non si aspettano sconti

Borse nervose in vista dell’appuntamento del G20 che aprirà i battenti domani. Perché la crisi mondiale non accenna a mollare la presa. Anzi. I venti spirati da Atene, Madrid e Lisbona negli ultimi mesi hanno riacceso il focolaio della paura e della speculazione in Europa, chiamando a raccolta i Grandi del Pianeta a disegnare nuove strategie di attacco. Per gli addetti ai lavori adesso è forte il pericolo di finire dritti in una nuova recessione se dovesse fallire il tentativo di riequilibrare le posizioni lontane tra Paesi che vantano conti pubblici forti come la Germania e i perifici.
“Stiamo attraversando una congiuntura economica mondiale, che fa registrare dati contrastanti”, spiega Livio Raimondi, deputy chief investment officer di Allianz Global Investors. “Sono diversi i segnali che indicano un rallentamento della crescita: svaniscono i fattori di ripresa correlati ai piani di rilancio e alla ricostituzione delle scorte nelle economie sviluppate, la crescita rallenta nelle economie emergenti. “In tale contesto, la crescita economica dovrebbe rallentare nel breve periodo negli Stati Uniti e nell’Eurozona, per poi attestarsi su un livello prossimo al proprio potenziale nel 2011”, segnala l’esperto.
“Anche se nella zona euro la ripresa è accelerata, lo è stato in modo molto disomogeneo da paese a paese”, osserva invece Anton Brender, Chief Economist di Dexia Asset Management. “Si è trattata di una crescita, che è stata trainata ancora una volta dalle esportazioni che, nei prossimi mesi, dovrebbero inoltre beneficiare della debolezza dell’euro e della ripresa delle economie dell’Europa centrale e orientale”, prosegue lo strategist, avvertendo: “in assenza di un nuovo shock di fiducia, gli investimenti in beni strumentali ripartiranno lentamente, mentre l’occupazione è destinata a stabilizzarsi anche se i consumi resteranno tuttavia poco dinamici”.
Al di là delle previsioni nessuno oggi ha in tasca risposte in grado di disegnare un futuribile scenario sicuro per le Borse e l’economia mondiale. “Il meccanismo di stabilizzazione annunciato all’inizio di maggio dovrebbe dare il tempo ai governi di mostrare la loro determinazione nel riequilibrare i propri bilanci, ma permangono comunque forti rischi di esecuzione e non si può escludere che la stretta fiscale divenga eccessiva”, mette in guardia lo chief economist di Dexia Asset Management.