Titoli di Stato a 30 anni in dollari, domanda doppia all’offerta. Forte l’interesse dall’Asia
La riapertura via sindacato del titolo a 30 anni, denominato in dollari Usa, emesso per la prima volta lo scorso 27 aprile 2021, con scadenza 6 maggio 2051 e tasso cedolare 3,875% pagato in due semestralità, è stato riaperto per 1 miliardo di euro a fronte di una domanda complessiva rilevata prima della fissazione del tasso all’emissione pari a circa 2,2 miliardi di euro.
Secondo quanto rilevato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la distribuzione per tipologia di investitore è stata la seguente: assicurazioni e fondi pensione 62%, fund manager 26%, banche 9%, banche centrali ed altre istituzioni governative 2% e hedge fund 1%.
La distribuzione geografica del titolo è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di una molteplicità di aree geografiche. Da evidenziare la quota sottoscritta da investitori residenti in Asia, pari al 44%, che rappresenta la più ampia allocazione avvenuta nella regione dal ritorno della Repubblica Italiana sul mercato del dollaro nel 2019. Gli investitori residenti in Europa sono stati pari al 28% (di cui investitori istituzionali italiani 14%). Il resto del collocamento è stato allocato nelle Americhe al 17%, nel Regno Unito al 9%, e in Medio Oriente e Africa al 2%.
Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da BNP Paribas, Citigroup Global Markets Europe AG e HSBC Continental Europe, che hanno partecipato in veste di lead manager, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione.
Secondo quanto rilevato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la distribuzione per tipologia di investitore è stata la seguente: assicurazioni e fondi pensione 62%, fund manager 26%, banche 9%, banche centrali ed altre istituzioni governative 2% e hedge fund 1%.
La distribuzione geografica del titolo è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di una molteplicità di aree geografiche. Da evidenziare la quota sottoscritta da investitori residenti in Asia, pari al 44%, che rappresenta la più ampia allocazione avvenuta nella regione dal ritorno della Repubblica Italiana sul mercato del dollaro nel 2019. Gli investitori residenti in Europa sono stati pari al 28% (di cui investitori istituzionali italiani 14%). Il resto del collocamento è stato allocato nelle Americhe al 17%, nel Regno Unito al 9%, e in Medio Oriente e Africa al 2%.
Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da BNP Paribas, Citigroup Global Markets Europe AG e HSBC Continental Europe, che hanno partecipato in veste di lead manager, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione.