I tir riaccendono i motori, associazioni stimano perdite per almeno due miliardi
Lo sciopero degli autotrasportatori è stato sospeso e l’Italia riparte. Una situazione che ha cominciato a tornare alla normalità quando i tir, entrati in sciopero lunedì, hanno rimosso i blocchi con la promessa che il Governo intervenga nel breve termine stanziando fondi a favore della categoria.
Dopo giorni in cui il panico ha regnato sovrano, con le file chilometriche ai distributori di benzina, gli scaffali e i banconi dei supermercati svuotati, decine e decine le aziende costrette a chiudere e far ricorso alla cassa integrazione, si ricomincia con il conto complessivo dei danni.
Secondo Federdistribuzione, organismo di coordinamento e di rappresentanza della distribuzione commerciale, saranno circa due miliardi i danni se si considera l’impatto che avranno le festività natalizie.
La perdita di fatturato di questi giorni è stimata in oltre 9,5 milioni di euro, per mille tonnellate di prodotto non consegnato. È la perdita nelle produzioni agroalimentari stimata dalla Legacoop Agroalimetare a causa del blocco del trasporto su gomma. “E’ una vera e propria emergenza” – ha spiegato Luciano Sita, presidente di Legacoop Agroalimentare- “con danni gravissimi alle imprese produttrici ed ai consumatori; crediamo che sia necessario un intervento urgente del Governo per consentire un ritorno alla normalità”.
Dai prodotti agroalimentari a quelli ittici il bilancio dei danni non migliora. Tra le tre e le quattromila tonnellate di prodotto ittico sono rimaste bloccate sulle strade italiane per lo sciopero degli autotrasportatori. Un blocco che rischia di mandare in fumo quaranta milioni di euro.