Tesla affonda (-15%) e Musk non ha l’antidoto. Arriva in soccorso Trump

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Peggior calo degli ultimi 5 anni per il titolo Tesla, protagonista ieri di un tonfo di oltre il 15%,mandando in fumo oltre 130 miliardi di valore di mercato. Dai picchi dello scorso 17 dicembre, quando era arrivata a valere 1.500 miliardi, Tesla ha dilapidato più della metà del proprio valore chiudendo ieri a ‘soli’ 714 miliardi di market cap.
Tesla a picco, che sta succedendo?
Il titolo Tesla è sceso ogni settimana da quando il suo Elon Musk ha assunto a Washington un importante ruolo nell’Amministrazione Trump, assumendo la guida del nuovo Dipartimento per l’efficienza del governo degli Stati Uniti (Doge). Un impegno che sta scatenando forti proteste negli Stati Uniti facendo di Musk il volto pubblico dello sforzo dell’amministrazione di ridurre drasticamente la forza lavoro, la spesa e la capacità del governo federale.
Le proteste “Tesla Takedown” hanno avuto luogo nel weekend negli Usa e all’estero in risposta ai recenti sforzi di Musk per ridurre la forza lavoro federale. Già nei mesi scorsi il ruolo politico di Elon Musk era stato divisivo per le sue posizioni contro il governo Uk e a vantaggio del partito AfD di estrema destra in Germania.
Inoltre, l’impegno a Washington sta rubando tempo al ceo di Tesla e gli investitori temono che il suo minor impegno sulle sue società si ripercuota sui risultati.
Lo stesso Musk ieri sera, dopo la chiusura dei mercati, ha dichiarata a Fox Business che sta gestendo le sue attività “con grande difficoltà” mentre collabora con l’amministrazione Trump.
Doge, la grande distrazione spaventa gli investitori
Quanto effettivamente impatterà questa distrazione? È difficile stabilire quanto le attività politiche di Musk incidano sulle vendite di veicoli Tesla, che comunque già lo scorso anno aveva registrato per la prima volta un calo annuale ed è alle prese con la serrata concorrenza di Byd e degli altri player emergenti cinesi.”Stimiamo che meno del 5% delle vendite Tesla a livello globale siano a rischio a causa di questi problemi nonostante la narrativa draconiana globale per Musk”, scrive Dan Ives di Wedbush che si aspetta che Musk bilanci meglio il suo tempo tra Doge e Tesla/SpaceX nel corso del 2025 e che alcuni di questi problemi di distrazione svaniranno. “Continuiamo a credere che la cosa migliore che sia mai capitata a Musk/Tesla sia stata Trump alla Casa Bianca, poiché ciò creerà un ambiente di deregolamentazione con una tabella di marcia autonoma federale centrale per la visione strategica di Tesla… anche se oggi sembra orribile con il dolore a breve termine”, precisa Ives che per Tesla indica un target a 550 dollari, più che doppio rispetto ai valori attuali.
Il soccorso di Trump: mi compro una nuova Tesla
Oggi il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che acquisterà una nuova auto Tesla per dimostrare il suo sostegno a Elon Musk, in seguito alle recenti proteste “Tesla Takedown” e al crollo del titolo in Borsa. In un post sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha difeso Musk dicendo che sta “mettendo tutto in gioco” per aiutare il Paese e che sta facendo un lavoro “fantastico”.
“Domani mattina comprerò una Tesla nuova di zecca come dimostrazione di fiducia e sostegno a Elon Musk, un vero grande americano”, ha scritto Trump.
Disastro in Cina, analisti temono un trimestre orribile
Ieri ad azzoppare Tesla hanno contribuito in primo luogo i pesanti dati in Cina con vendite crollate del 49% a febbraio rispetto all’anno precedente, a soli 30.688 veicoli, la cifra mensile più bassa dal luglio 2022. A pesare ha contribuito anche il fatto che la fabbrica di Tesla di Shanghai sta riorganizzando l’attività per aumentare l’efficienza e per il rilancio della Model Y e quindi la produzione può essere stata intaccata.
Tesla è al quinto mese consecutivo in retromarcia in Cina e sta soffrendo non poco la concorrenza dei player cinesi; la sua quota del mercato è scesa al 3,9%, fuori dalla top ten. Trend opposto per Byd la cui quota di mercato sta salendo progressivamente verso il 15%. Il mese scorso Byd ha venduto più di 318mila veicoli elettrici e ibridi, con un aumento del 161% rispetto all’anno precedente.
Ieri gli analisti di Ubs hanno tagliato stime e target (da 259 a 225 $) su Tesla indicando il rischio di un primo trimestre dell’anno ben sotto le attese. Adesso Ubs si attende una domanda più debole per Model 3 e Model Y con consegne per 367mila unità nel primo trimestre, giù del 5% su base annua e del 26% rispetto al trimestre precedente.
Attivismo di Musk rende la società bersaglio di boicottaggi
Nelle ultime settimane riscontri molto deboli per Tesla erano emersi anche in Europa con crolli verticali in mercati quali Germania (-76% a sole 1.429 auto il mese scorso) e Regno Unito, due paesi dove Musk si è esposto molto a livello politico generando probabilmente una sorta di boicottaggio verso i suoi veicoli. Tonfo anche in Francia (-44% nei primi due mesi dell’anno).
Lo stesso dicasi in Canada dove addirittura è stata lanciata una petizione da Charlie Angus, deputato del Nuovo partito democratico (Npd) che chiede al primo ministro Justin Trudeau di togliere a Musk la cittadinanza e il passaporto canadesi per presunte “attività contrarie all’interesse nazionale” del Canada.