Terna: nel 2012-2016 investimenti per 6 mld di euro, su utile 2011 pesa Robin tax. Titolo ok
Terna alza il velo sul piano industriale 2012-2016 dove prevede di investire fino a 6 miliardi di euro: 4,1 miliardi saranno utilizzati per la manutenzione e lo sviluppo della rete elettrica nazionale, mentre altri 1,9 miliardi verranno destinati alle cosiddette “attività non tradizionali”. La Borsa apprezza i target forniti dai vertici di Terna e il titolo mostra un rialzo di circa 1 punto percentuale a 2,95 euro, in controtendenza rispetto all’indice di riferimento Ftse Mib. A regime, il gruppo svilupperà oltre 300 cantieri in tutta Italia, per un valore di 2,9 miliardi di euro.
Facendo una panoramica sugli obiettivi strettamente finanziari, il management stima che la crescita annuale media dell’Ebitda passerà dal 5% al 7,5%, mentre l’Ebitda margin al 2016 sarà superiore all’80%, in crescita rispetto al target del 78% del vecchio piano industriale. Per quanto riguarda la politica di dividendi, a partire dal 2012 la società prevede una cedola base dalle attività tradizionali pari a 0,19 euro per azione, a cui si aggiungerà il contributo di quelle non tradizionali.
Terna vuole inoltre proseguire la strada del rafforzamento dei coefficienti patrimoniali. Nell’arco di piano l’indebitamento netto dovrebbe aumentare di 1,6 miliardi di euro a 6,7 miliardi, valore che implica una riduzione significativa di 1 miliardo rispetto al precedente business plan. Nel 2012-2016, inoltre, il rapporto debito/Rab si manterrà inferiore al 55%, mentre il rapporto debito/Ebitda dovrebbe attestarsi sotto le 4 volte dalle 4,2 volte di fine 2011.
“Abbiamo superato un anno di crisi in modo molto soddisfacente – ha dichiarato l’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo -. La congiuntura negativa e la Robin Hood Tax hanno pesato molto, ma per il settimo anno consecutivo i nostri risultati sono stati comunque positivi grazie ad una strategia preventiva sul business non tradizionale e non regolamentato, l’innovazione e la tecnologia. Strategia che crescerà anche nei prossimi anni”. Secondo Cattaneo il 2012 “è partito bene e l’impegno di tutta la squadra di Terna mi convince che avremo un anno ancora in crescita”.
Il gruppo che controlla la rete elettrica nazionale ha inoltre pubblicato i risultati dell’esercizio 2011. Terna ha chiuso il 2011 con un utile netto delle attività continuative a 327,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 465,1 milioni dell’anno prima, a causa della Robin Hood Tax. Di conseguenza l’utile netto di gruppo, grazie al risultato delle attività operative cessate di 112,7 milioni di euro, è stato di 440 milioni mostrando una flessione del 28,1% rispetto al precedente esercizio. L’utile netto delle attività continuative rettificato è stato pari a 465,3 milioni di euro, in crescita dell’1,1% su base annua.
In aumento del 2,9% i ricavi, che si sono attestati a 1,63 miliardi di euro dagli 1,59 miliardi del 2010. L’Ebitda è passato dagli 1,17 miliardi del 2010 agli 1,23 miliardi del 2011 con un margine Ebitda pari al 75,2%. Il risultato operativo (Ebit) è stato di 835,6 milioni, in crescita del 2,6% dai precedenti 814,4 milioni e gli investimenti hanno mostrato un progresso del 5% a 1,22 miliardi di euro. Il dividendo proposto per il 2011 è pari a 0,21 euro per azione, in linea con la cedola distribuita nel 2010.