Notizie USA Tempi più stretti per Fiat – Chrysler, dagli Usa ok a procedura rapida

Tempi più stretti per Fiat – Chrysler, dagli Usa ok a procedura rapida

6 Maggio 2009 10:09

Fiat incassa l’ok del giudice fallimentare di Manhattan alla procedura rapida per la cessione degli asset Chrysler, ricorsa al Chapter 11 solo lo scorso 30 aprile. L’asta delle attività della casa automobilistica di Detroit partirà quindi presumibilmente dal 27 maggio per concludersi in una data vicina al 15 giugno.


Per il gruppo del Lingotto la procedura accelerata si traduce in una riduzione dei tempi necessari alla chiusura del deal e contemporaneamente in un indebolimento delle probabilità che nelle prossime settimane vengano presentate ulteriori offerte magari migliorative rispetto a quelle avanzate dall’a.d. Sergio Marchionne. A questo proposito Torino ha inoltre ottenuto dalla corte Usa anche una parziale garanzia pecuniaria: nel caso in cui per Chrysler giungessero offerte più alte, Fiat riceverebbe infatti un pagamento di 35 milioni di dollari. Un’altra notizia che va nella direzione di abbreviare i tempi dell’operazione Fiat – Chrysler è arrivata da Washington. La più piccola delle tre case automobilistiche Usa si è assicurata il via libera ai finanziamenti del governo federale, del valore complessivo di 4,5 miliardi di dollari, per la continuazione della normale attività durante il periodo di amministrazione controllata. Nessun buco di operatività verrà dunque lasciato in eredità a chi raccoglierà il testimone della guida di Chrysler. Risultano invece ancora una volta sconfitti gli obbligazionisti Chrysler, hedge fund su tutti, che si oppongono alla cessione a Fiat e che non avevano accettato i termini proposti per la conversione del loro debito.


Poche novità invece sul fronte Opel, dove dopo i colloqui preliminari di ieri trovano posto quasi esclusivamente i rumor di stampa. Fiat, che ha incassato ieri sera l’ottimismo del premier Berlusconi sull’esito delle trattative in Germania, ha escluso come facenti parte del piano presentato a governo e sindacati le indiscrezioni riportate dalla Frankfurter Algemeine Zeitung, secondo cui la fusione tra Fiat e Opel comporterebbe la dismissione di 10 impianti, alcuni dei quali anche in Italia.