Telecom: riduzione del debito e contenimento dei costi sono gli obiettivi principali
Telecom Italia guarda al futuro con fiducia tentando di recuperare quote di mercato in Italia e di crescere sul mercato brasiliano. Punterà inoltre a incrementare la propria generazione di cassa e a tenere sotto controllo i costi, in modo da ridurre il debito sotto i 28 miliardi a fine 2012. Sono questi gli obiettivi principali contenuti nell’aggiornamento del piano industriale 2010-2012 e illustrati oggi dai vertici del gruppo tlc alla comunità finanziaria. Positiva la reazione del mercato che ha fatto salire il titolo della compagnia telefonica a +1,74%, attestandosi a 1,11 euro dopo aver toccato un massimo di 1,13 euro. Il delicato capitolo Sparkle è stato più volte affrontato nel corso della presentazione, ma il presidente Gabriele Galateri ha ribadito che la compagnia “ha la volontà, l’energia e la determinazione” di superare la situazione, e anzi ne “uscirà rafforzata”.
Anche l’amministratore delegato Franco Bernabè, sul caso Sparkle, ha sottolineato che sono state intraprese azioni specifiche, ovvero sono stati sospesi i dipendenti indagati e sono state nominate Deloitte e Cleary Gottlieb per svolgere un’approfondita indagine, oltre a Ferroluzzi. L’impatto dell’affaire Sparkle sui conti del 2009, ha sottolineato a più riprese il top manager, avrà un impatto trascurabile sul bilancio (10 milioni), mentre l’impatto economico verrà a galla nel 2010. Intanto la società ha deciso di stanziare un fondo rischi da 507 milioni e il Cda di Sparkle ha inserito nell’ordine del giorno dell’assemblea l’azione di responsabilità contro l’ex Ad Stefano Mazzitelli. Nessuna novità è emersa invece su una eventuale azione di responsabilità nei confronti dell’ex presidente di Sparkle, Riccardo Ruggiero.
Superata la spinosa questione Sparkle, prima di indicare i target futuri, Bernabè si è dichiarato soddisfatto dei risultati raggiunti nel 2009, a dispetto del fatto che l’utile netto abbia registrato una flessione a 1,5 miliardi, risentendo della svalutazione dell’avviamento attribuito ad Hansenet e delle maggiori imposte per il venir meno di alcuni benefici fiscali. La società, a questo punto, cercherà di conquistare nuove quote di mercato in Italia, dove l’economia sta iniziando a mostrare segnali di ripresa sebbene il Pil continui a rimanere a livelli ben inferiori a quelli del 2008. In Brasile, invece, Telecom crescerà in tutti i segmenti di mercato, tranne il fisso, che risentirà della sostituzione fisso-mobile. Inoltre l’integrazione con Intelig, come è stato indicato dal management, consentirà di migliorare l’offerta di servizi nel Paese carioca.